Potatura della vite: scopri quando e come effettuarla al meglio
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Quando si esegue la potatura? Come va effettuata nel rispetto della vite e dei suoi preziosi frutti? Rispondere correttamente a queste domande può fare la differenza nel decretare il successo o il fallimento di un vigneto.
La potatura di produzione, diversa da quella di allevamento che si fa nei primi anni dopo l’impianto, è una delle lavorazioni più difficili e importanti per i viticoltori: non consiste in un’unica operazione, ma in un insieme di interventi da effettuare al meglio nel corso dell’anno.
In quest’articolo vedremo in che periodo svolgere la potatura della vite, terminando con una breve panoramica sulle macchine BFM appositamente progettate per eseguire la potatura di produzione.
I diversi interventi di potatura da eseguire nel corso dell’anno
La potatura di produzione consiste in diverse attività, tutte volte ad assicurare una migliore produzione di uva, sia a livello quantitativo che qualitativo.
La potatura più importante è quella a secco che si esegue nel periodo tra la caduta delle foglie e la ripresa vegetativa, in genere tra inizio dicembre e marzo; nelle zone soggette a gelate primaverili è consigliabile potare la vite poco prima dell’apertura delle gemme. La potatura secca interessa i tralci con gemme formate e sviluppate: ogni vite può infatti contare su diversi tipi di gemme, alcune più produttive (sul nodo) altre meno fertili (di controcchio e di corona).
L’esperienza del viticoltore è essenziale per determinare il numero di gemme da lasciare su ciascun ramo. Oltre a questo, nella potatura a secco bisogna tenere in considerazione:
- il livello di fertilità dei germogli: se è bassa (meno di 1 grappolo per germoglio) si pota lungo lasciando dalle 4 alle 20 gemme; se è media (1 grappolo per germoglio) è meglio potare corto lasciando al massimo tre gemme; se è alta (produzione media di 2 grappoli per germoglio) si può adottare sia una potatura corta che lunga.
- la tipologia di terreno: nei terreni molto fertili e irrigui si può eseguire una potatura ricca (lasciare più di 20 gemme) nei suoli più poveri e aridi la potatura dovrà essere per forza povera, con meno di 20 gemme.
Nella potatura di produzione rientrano anche i numerosi interventi di potatura verde da effettuare durante l’estate, si parla quindi di potatura estiva.
- La spollonatura consiste nel rimuover i germogli (polloni) che si formano dalle gemme latenti; se lasciati sviluppare, toglierebbero nutrimento ai germogli produttivi.
- La scacchiatura prevede l’eliminazione dei germogli in sovrannumero, al fine di garantire maggiore areazione alla chioma e minor rischio di sviluppare malattie crittogamiche.
- La cimatura si pratica eliminando la porzione finale dell’apice vegetativo; è consigliata quando, in fase di accrescimento, il germoglio supera in altezza la struttura del vigneto.
- La sfogliatura si esegue solo se la chioma è troppo fitta e prevede la rimozione di foglie e femminelle al livello dei grappoli per garantire loro la giusta areazione e insolazione.
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L’ultimo fiore all’occhiello firmato BFM è la cimatrice elettrica CM-SNE, una macchina che mantiene tutte le caratteristiche della cimatrice per vigneti a taglio veloce CM-SN ma diventa ECO grazie al sistema di alimentazione completamente elettrico, sia nel funzionamento dei motori sia nei martinetti per la movimentazione. Leggera, versatile e robusta, è dotata di lame in acciaio inox modellate per ottimizzare la qualità di taglio e lucidate a specchio per diminuire il deposito della linfa di taglio.
Conclusioni
Le conoscenze del viticoltore sono essenziali per determinare il periodo migliore per la potatura della vite, insieme ai macchinari più adatti. Oltre alla potatura a secco invernale, infatti, ci sono una lunga serie di interventi da eseguire anche in estate per garantire un’ottima produzione, sia a livello di quantità che di qualità.
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