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Fresatura interfilare: tutto ciò che devi sapere

Fresatura interfilare: tutto ciò che devi sapere

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La fresatura interfilare è una lavorazione fondamentale per il benessere delle coltivazioni viticole e frutticole. Essa consiste nella movimentazione superficiale del terreno presente tra i filari e viene solitamente svolta nel periodo primaverile e autunnale. Utilizzare macchine efficienti per questo tipo di operazione permette non solo di ottenere dei risultati di qualità, ma anche di risparmiare tempo prezioso che può essere impiegato in ulteriori attività. Che caratteristiche base devono avere le macchine che svolgono questa lavorazione per essere considerate ottimali? Vediamo di approfondirlo in questo articolo.

Le frese interfilari

La fresatura viene messa in pratica attraverso le frese interfilari che, agganciate e trainate dal trattore tramite l’attacco a tre punti, permettono di sminuzzare e rimescolare il terreno grazie a lame e zappe meccanizzate poste all’interno degli alberi.

Quali funzioni assolve la fresatura? In primavera permette di rimuovere le piante infestanti e le malerbe a favore della salute delle viti, svolgendo quindi la funzione di diserbo meccanico; in autunno invece si utilizza principalmente per preparare il terreno interno dell’interfila in modo tale che l’umidità penetri e dreni nel terreno sino ad arrivare alla radice della pianta.

Le caratteristiche fondamentali delle frese interfilari

Perché la fresatura sia svolta al meglio facilitando il lavoro dell’operatore, è fondamentale che la macchina possieda alcune caratteristiche basilari. È proprio ciò che garantiscono le frese interfilari BFM, che con le loro caratteristiche mantengono le funzioni basilari indispensabili per dei risultati ottimali.

Le proprietà essenziali sono:

  1. L’angolo di lavoro impostato garantisce il totale rispetto della pianta: sia in entrata che in uscita, la fresa non va mai a gravare sulla vite o sull’albero oggetto di lavorazione. Rispetta quindi la pianta, permettendo di avvicinarsi il più possibile al ceppo per un lavoro minuzioso.
  2. Sono frese a rotazione meccanica. In questo modo si ha una macchina affidabile, dalla grande resistenza e quindi duratura nel tempo. Necessita di poca se non nulla manutenzione, facilmente applicabile quando necessaria.
  3. Possiedono un impianto idraulico autonomo, affidabile indipendentemente dal tipo di trattore su cui vengono utilizzate.
  4. Dal trattorino piccolo di 20-25 cavalli a quello più potente di 80 cavalli, le frese BFM sono applicabili per risultati ottimali. La datazione del trattore, che sia recente o passata, non influisce sulla resa finale.

Dal 1964 BFM realizza macchine con queste caratteristiche fondamentali, senza mai smettere di sviluppare soluzioni più innovative. Le frese interfilare BFM sono oggi evolute, perfezionate e collaudate.

I modelli di fresa innovativi BFM

Approfondiamo due dei modelli più evoluti di fresa interfilare BFM e le loro funzionalità.

La fresa automatica interceppi B1 procede tramite tastatore automatico ed è perfetta per rispondere alle esigenze della piccola e media azienda, indicativamente di 10 ettari. Svolge un lavoro preciso e costante in piantagioni a filari con una distanza minima tra i ceppi di 40 cm. La fresa B1 è indicata particolarmente per i terreni collinari: grazie alla testa capace di ruotare fino a 30° dall’asse, lavora facilmente e con efficienza anche su terreni in pendenza.

Ecco due video in cui puoi vederla in azione:

Durante la lavorazione all’interno di un vigneto

Durante la lavorazione di un noccioleto

La fresa automatica interceppi B3, invece, possiede l’enorme vantaggio di essere dotata di una trasmissione più grande. Questo le permette di essere meno soggetta a usura, per un tempo di utilizzo maggiore, e si dimostra ideale per le aziende da 20 o più ettari. Sia per questo modello e sia per la fresa B1 è possibile scegliere tra diverse dimensioni di testata per rispondere a molteplici esigenze ed ambienti di lavoro, attraverso una larghezza, a scelta, della testata utilizzata di 45cm, 60cm o 75cm.

Conclusioni

La lavorazione della fresatura permette di movimentare il terreno in presenza di interfilari, rimuovendo tutte le erbe infestanti per un maggior respiro e salute della piantagione. A svolgere questa funzione sono le frese interfilare, perfette da utilizzare in vigneti, frutteti e in presenza di terreni collinari. Per svolgere un lavoro ottimale devono possedere alcune funzioni indispensabili: un angolo di lavoro che rispetti il benessere della pianta, l’affidabilità della rotazione meccanica e di un impianto idraulico autonomo, la versatilità di applicazione su molteplici trattori. Queste sono tutte caratteristiche garantite dalle frese interfilari BFM: macchine evolute ed efficienti, in grado di lavorare su terreni in pendenza e studiate per molteplici tipologie di esigenze.

Desideri avere maggiori dettagli sulla frese interfilari e sulla lavorazione della fresatura? Non esitare a contattarci: saremo felici di rispondere a ogni tua curiosità.

Potatura estiva: quando e come applicarla per il beneficio dei tuoi vigneti

Potatura estiva: quando e come applicarla per il beneficio dei tuoi vigneti

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La potatura è una lavorazione fondamentale per il benessere delle piante. Nei vigneti, in particolare, viene applicata non solo per dare una forma precisa alla pianta, ma soprattutto per conferirle una maggior robustezza e quindi resistenza alle avversità. Serve inoltre a regolare la produzione e la qualità della vite, evitando eccessi vegetativi che ne tolgono energia.

La potatura della vite si applica in diversi momenti dell’anno, in particolare nel periodo estivo si mette in atto la fase di cimatura: approfondiamo di seguito i benefici di questa lavorazione e i macchinari migliori con cui svolgerla alla perfezione.

La potatura verde nel periodo estivo

Mentre nel periodo invernale la potatura consiste nella rimozione di una parte secca e legnosa della pianta, la potatura estiva prevede la rimozione di una parte verde e rigogliosa. Entrambe le potature, comunque, vengono applicate per lo stesso fine: rinforzare la vite e alleggerirla da tutte quelle parti che non favoriscono la sua produzione.

La fase di cimatura delle viti

La cimatura consiste nella rimozione del materiale che intralcia del punto di vista produttivo la crescita della pianta: vengono quindi eliminati gli apici dei germogli e le foglie recenti cresciute oltre gli ultimi fili. Quando i germogli accrescono esageratamente, limitano infatti il passaggio di persone e mezzi rendendo difficile qualsiasi attività: grazie alla cimatura si contiene la pianta lasciando spazio, solitamente, a 8-10 foglie sopra l’ultimo grappolo del tralcio.

Questa operazione viene solitamente svolta nel periodo tra maggio e giugno, quando si sta concludendo la fase di fioritura dei vigneti.

In base al tipo di vigneto che si possiede, e possibile applicare la cimatura in modo monolaterale o bilaterale. Cosa considerare?

Suolo in pendenza e filari sconnessi? Macchine monolaterali per la cimatura

Se si è in presenza di vigneti su suolo in pendenza o con filari sconnessi, sarà vantaggiosa e più semplice da regolare una macchina monolaterale. BFM propone due modelli di questa tipologia, in versione doppia: CM-SN e CM-SF. Grazie a questi macchinari è possibile lavorare un ettaro ogni mezza giornata.

La cimatrice sincronizzata CM-SN permette la potatura anche dei germogli più giovani e diminuisce il deposito del verde grazie alla sua lucidatura a specchio. È una macchina estremamente versatile, perfetta sia per spazi ridotti e sia molto ampi grazie al suo sistema pantografo sincronizzato a 4 movimenti. È possibile regolare la velocità dei coltelli e, quando chiusa, offre uno spazio d’ingombro minimo.

La cimatrice sincronizzata CM-SF possiede, invece, una barra falciante che si dimostra ideale per la potatura sia verde e sia a secco. Possiede diversi accessori con cui arricchirla, rendendola completa per qualsiasi esigenza: ad esempio, il distributore elettroidraulico con comandi a joystick, o la centralina idraulica indipendente.

Suolo regolare e pianeggiante? Macchine bilaterali per la cimatura

I modelli bilaterali di cimatrice, invece, lavorano contemporaneamente su entrambi i lati e permettono un notevole risparmio di tempo e una comodità maggiore per l’operatore. Sono macchinari che rendono al meglio in pianura, in presenza di un suolo regolare.

CM-SD e CM-SDT sono i due modelli bilaterali BFM: grazie al loro utilizzo i tempi di lavoro sono ottimizzati, lavorando due ettari ogni mezza giornata. Entrambe le macchine soddisfano totalmente le esigenze di potatura in piantagioni a filari molto ampi, fino a 3220mm e i bracci telescopici possono raggiungere un’altezza di 500mm.

Il primo modello, la cimatrice sincronizzata doppia CM-SD, possiede un sistema compensativo in grado di mantenere le barre di taglio verticali sempre parallele all’asse del trattore. La cimatrice sincronizzata doppia semplice CM-SDT, invece, permette di lavorare su due livelli di interfilare anche con pendenze differenti, con altezza variabile tra lato sinistro e destro, e offrendo all’operatore una visuale migliore di lavoro.

Conclusioni

Le fasi di potatura dei vigneti si svolge in diversi periodi dell’anno: nei mesi estivi viene applicata la cimatura, la lavorazione che permette di sfoltire le viti dal verde eccessivo migliorandone la produttività. In base al tipo di terreno su cui poggiano le viti, si può valutare il tipo di macchinario da utilizzare: una macchina monolaterale per i suoli in pendenza e sconnessi; una macchina bilaterale per suoli pianeggianti e regolari. BFM studia e realizza da anni le soluzioni migliori di cimatrici per soddisfare tutte le necessità dei suoi clienti.

Desideri avere maggiori dettagli? Consulta la nostra gamma di macchinari dedicati alla potatura e cimatura e non esitare a contattarci: risponderemo a tutte le tue domande.