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Quando potare gli alberi da frutto? Scopri il periodo ottimale

Quando potare gli alberi da frutto? Scopri il periodo ottimale

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quando potare alberi da frutto

Ogni pianta ha il proprio ciclo di crescita: attività vegetativa, fioritura, produzione dei frutti, caduta delle foglie… Tutto avviene seguendo il ritmo lento e naturale delle stagioni. All’interno di questo ciclo l’intervento dell’uomo deve inserirsi con rispetto, al fine di non compromettere la salute della pianta e di non influire sulla qualità dei frutti che andrà a produrre.

Tra gli interventi necessari alla corretta cura del frutteto, la potatura è considerata uno dei più invasivi, motivo per cui deve essere effettuata seguendo una serie di piccole accortezze relative alle tempistiche e al clima. La domanda sorge quindi spontanea: quando effettuarla per arrecare meno danni possibili agli alberi?

In questo articolo scopriremo quando potare gli alberi da frutto e i fattori da tenere in considerazione per scegliere il periodo ottimale e inserirsi nel loro ciclo di vita senza causare traumi alla pianta o ai suoi preziosi frutti.

Come scegliere il periodo più adatto alla potatura

Nella scelta delle tempistiche di potatura ci sono principalmente due aspetti da tenere in considerazione.

  • Il clima (temperature e umidità). Quando si tagliano i rami si creano delle ferite: affinché guariscano bisogna evitare che la pianta sia sottoposta a condizioni climatiche troppo dure, come le gelate invernali o le forti piogge di inizio autunno.
  • Il ciclo di crescita della pianta. Per avere una visione chiara della struttura della pianta bisogna aspettare che le foglie siano cadute. Per lo stesso motivo, può anche essere utile vedere le gemme, in modo da capire come evolverà l’albero nei mesi successivi.

Alle nostre latitudini, i periodi più adatti alla potatura sono tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno oppure tra febbraio e marzo, quando gli alberi sono ancora privi di foglie ma sui rami iniziano a comparire le prime gemme. Questo vale per i principali alberi da frutto, come le pomacee (melo, pero…), le drupacee (ciliegio, pesco, albicocco…) e altre varietà come olivo, fico e melograno.

Quali fattori tenere in considerazione per potare gli alberi da frutto

  • Le piante appena potate non devono affrontare periodi molto freddi: i mesi ideali possono quindi variare anche in base al clima della zona, per esempio alle latitudini con inverni molto rigidi è sconsigliata la potatura in autunno, mentre nei climi più caldi si può eseguire anche a fine gennaio.
  • I rami appena tagliati sono come delle ferite aperte: meglio evitare di potare in giornate troppo umide o quando sono state previste forti piogge nei giorni successivi.
  • I rami secchi o danneggiati vanno rimossi subito, indipendentemente dal periodo, perché costituiscono un fattore di rischio per la pianta. Per rami danneggiati si intendono sia quelli spezzati dopo un violento temporale o una tromba d’aria, sia quelli affetti da patologie in moda da evitare che la malattia si diffonda a tutta la pianta.

Il periodo ottimale in base al tipo di potatura

La potatura di produzione è la più importante per gli alberi da frutto perché permette di mantenere ordinata la pianta e di regolarne la produzione; andrebbe effettuata una volta all’anno, in primavera, ma per alcune specie più delicate o a crescita più lenta si può effettuare anche ogni due anni.

La potatura verde consiste nel tagliare i rami non produttivi in modo da evitare che la pianta sprechi energie per farli crescere; si effettua tra la primavera inoltrata e l’estate quando, appunto, la pianta è rigogliosa e piena di foglie.

La potatura di allevamento si pratica sulle piante giovani con lo scopo di indirizzare l’albero verso la forma desiderata; il periodo migliore è lo stesso della potatura di produzione.

Altre informazioni utili per il tuo frutteto:

Tagliaerba per frutteto: ti consigliamo le migliori attrezzature

La lavorazione del terreno per il frutteto: le principali fasi

Conclusioni

Capire quando potare gli alberi da frutto è di primaria importanza per la salute della pianta e dei suoi frutti. Il periodo ottimale varia in base a molteplici fattori, primi fra tutti il clima e lo stato della pianta, ma anche al tipo di potatura da effettuare.

BFM, azienda italiana che produce macchine agricole professionali per la cura di frutteti e vigneti, può proporti le migliori attrezzature per potare gli alberi da frutto in modo veloce e sicuro, rispettando la pianta e le persone che se ne prendono cura.

Contattaci per una consulenza senza impegno: i nostri esperti sono pronti ad assisterti e consigliarti in base alle tue specifiche esigenze.

Defogliatrice vigneto: scopri il modello più adatto per la tua realtà

Defogliatrice vigneto: scopri il modello più adatto per la tua realtà

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Defogliatrice vigneto

Seguendo la modernizzazione che ha interessato le pratiche agricole negli ultimi decenni, anche la defogliazione si è evoluta e, da lunga operazione manuale, è ormai diventata quasi esclusivamente meccanica. Oggi, di conseguenza, la defogliatrice è pressoché essenziale per la cura del vigneto: si tratta di una macchina agricola di tipo portato, quindi applicata e azionata attraverso il trattore, che elimina le foglie che coprono il grappolo d’uva al fine di garantire le migliori condizioni per la maturazione degli acini.

In commercio si trovano numerose defogliatrici per vigneto che differiscono tra loro per il principio di funzionamento. Come scegliere quella più adatta alla tua realtà? Conoscere le varie tipologie di macchine è sicuramente il primo passo per iniziare a valutare quale sia il modello che meglio soddisfa le esigenze del tuo vigneto.

In questo articolo spiegheremo in cosa consiste la defogliazione del vigneto e faremo una panoramica sui principali modelli di defogliatrice attualmente presenti sul mercato.

Defogliazione: in cosa consiste, quando si esegue e i vantaggi di eseguirla meccanicamente

La defogliazione, detta anche sfogliatura, consiste nell’eliminare le foglie che coprono i grappoli. Questo favorisce lo sviluppo delle uve perché permette una maggiore esposizione al sole e aerazione – creando una sorta di microclima che previene lo sviluppo di malattie fungine – e le rende meglio raggiungibili da eventuali farmaci o trattamenti distribuiti attraverso le irroratrici. Ricordiamo che l’esposizione al sole è indispensabile per ottenere uve di alta qualità: più i grappoli sono esposti al sole, più accumulano zuccheri, sintetizzano polifenoli nella buccia e presentano un’acidità ridotta.

I benefici della defogliazione possono variare in base a quando viene effettuata, al numero di foglie che coprono il grappolo e alle condizioni ambientali. In linea generale, la sfogliatura è consigliata soprattutto sulle uve rosse e nelle aree vinicole localizzate in zone fredde.
Può essere:

  • Precoce. Dopo l’allegagione, per iniziare a rimuovere le foglie che possono ostacolare la corretta maturazione dei frutti;
  • Tardiva. Dopo l’invaiatura, consigliata soprattutto nelle zone piovose e per le uve a maturazione tardiva in quanto aiuta ulteriormente a prevenire lo sviluppo di muffe.

Un tempo la sfogliatura veniva eseguita solo manualmente e per ogni ettaro di vigneto potevano essere necessarie fino a cinquanta/sessanta ore di lavoro, con conseguenti costi molto elevati di manodopera. Oggi, grazie all’impiego delle defogliatrici, i tempi e i costi per la sfogliatura si sono notevolmente ridotti (per ogni ettaro, a una velocità di circa 3 chilometri orari, bastano dalle tre alle quattro ore) riuscendo a ottenere risultati molto vicini all’operazione manuale.

Defogliatrice per vigneto: le principali tipologie in commercio

  • A rulli aspiranti: una turbina aspira le foglie che vengono poi asportate grazie all’azione di due rulli idraulici contrapposti che ruotano in direzioni opposte. Questo modello può avere alcune funzioni accessorie come la regolazione della velocità con cui si avvicina alle foglie (accostamento automatico) oppure la possibilità di variare l’intensità della defogliazione seguendo delle mappe che suddividono il vigneto in base al vigore vegetativo (a rateo variabile).
  • Pneumatica: un getto d’aria ad alta pressione rimuove, oltre alle foglie, resti della fioritura, ragnatele e altri residui che possono favorire la formazione di batteri e muffe sul grappolo. È più delicata rispetto al modello a rulli aspiranti e richiede meno manutenzione.

BFM, azienda italiana di lunga tradizione che studia e sviluppa macchina agricole, sta per lanciare sul mercato un’innovativa defogliatrice a impulsi, un modello che, come abbiamo visto nelle caratteristiche elencate sopra, risulta più delicato sul grappolo e richiede una minore manutenzione rispetto a quelle a rulli aspiranti.

Conclusioni

La defogliazione è un’operazione di primaria importanza per lo sviluppo e la maturazione dei grappoli d’uva: va infatti a eliminare foglie e altri residui per aumentare l’esposizione al sole degli acini, che possono così accumulare più zuccheri e polifenoli, migliora l’aerazione diminuendo la possibilità che si sviluppino muffe e batteri, e rende i grappoli facilmente raggiungibili da eventuali farmaci o trattamenti.

Negli ultimi anni si è assistito a una progressiva meccanizzazione della sfogliatura con conseguente sviluppo di diverse macchine agricole adatte allo scopo: conoscerle è il primo passo per scegliere la defogliatrice più adatta alla propria realtà. La grande novità in casa BFM è il nuovo modello progettato di defogliatrice per vigneto. La macchina è stata sviluppata per funzionare a impulsi e soddisfare le esigenze più importanti del settore vitivinicolo. 

Contattaci per ulteriori informazioni: il team BFM risponderà a ogni tua domanda e saprà consigliarti nell’acquisto della macchina agricola più adatta alla tua realtà.

Trinciasarmenti: cos’è e quando usarla per trinciare l’erba?

Estirpatore per vigneto: per quale fase di lavorazione si usa?

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Trinciasarmenti

Conosciuta anche come trinciatrice, trincia o trinciatutto, la trinciasarmenti è una macchina agricola utilizzata per tagliare l’erba e trinciare arbusti e piante particolarmente ostinate. Come funziona e cosa considerare per una scelta del modello più adatto alle proprie necessità?

Scoprilo in questo approfondiremo, insieme a quando è opportuno usare la trinciasarmenti e con un focus sui due modelli progettati da BFM.

Come funziona e perché è utile la trinciasarmenti

Il funzionamento della trinciasarmenti si basa su una serie di coltelli che sminuzzano qualsiasi cosa, incluse piccole pietre, rami e radici, con lo scopo di lasciare il terreno più libero possibile.

La trinciasarmenti viene utilizzata in tutte le situazioni in cui l’azione del tagliaerba risulta inutile e quella del decespugliatore troppo faticosa e difficile. Più raramente viene impiegata anche per triturare le colture da sovescio che saranno poi interrate con una successiva fresatura.

Quando usare la trinciasarmenti: differenze rispetto al tagliaerba

Il lavoro della trinciasarmenti può essere paragonato a quello del tagliaerba.

Le differenze principali riguardano l’ampiezza e la tipologia del suolo da trattare:

  • il tagliaerba è ideale per prati, parchi e giardini;
  • la trinciasarmenti viene utilizzata in aree decisamente più grandi e impegnative, come boschi, frutteti, vigneti e campi dove la vegetazione è cresciuta indisturbata. Questa potente macchina riesce infatti a tagliare e sminuzzare rovi, arbusti, sterpaglie, rami caduti e canne senza nessuna difficoltà.

Rispetto al tagliaerba, però, la trinciasarmenti esegue un lavoro meno preciso: può tranquillamente essere usata anche solo per tagliare l’erba, ma non è la macchina adatta per lavorazioni che richiedono estrema cura e attenzione come il giardinaggio monumentale, perché la qualità di taglio, sebbene più potente, è decisamente inferiore a livello di precisione.

Le trinciasarmenti BFM: qualità e affidabilità

Visto il lavoro che una trinciasarmenti è chiamata a svolgere, è essenziale puntare sulla qualità: una macchina poco performante sarebbe inutile, se non addirittura pericolosa, dal momento che l’apparato di taglio viene molto sollecitato dalle situazioni che si troverà ad affrontare, inclusi eventuali cedimenti del terreno.

Un’ottima garanzia di qualità può offrirla il produttore. BFM, azienda italiana che si occupa di progettare e produrre macchine agricole, ha a catalogo due diversi modelli di trinciasarmenti idrauliche che garantiscono affidabilità e prestazioni eccellenti nel tempo. Sono adatte per mantenere in ordine vigneti e frutteti – in particolare per lo sminuzzamento dei sarmenti di vite e delle potature dei frutteti anche di grosso spessore – per la manutenzione di piccole aree boschive e per la rasatura dell’erba.

La trinciasarmenti BTP è un modello rinforzato per trattori da 50-90 Hp, disponibile con 8 telai, di peso compreso tra 240 e 560 kg, per una larghezza lavoro da 1,05 a 2,60 m.

La trinciasarmenti BTM è invece un modello medio, per trattori da 26-60 Hp, disponibile con 7 telai di peso compreso tra 150 e 415 kg che garantiscono una larghezza lavoro da 0,90 a 1,80 m.

Entrambi i modelli dispongono delle stesse dotazioni e accessori.

Dotazioni:

  • attacco universale a tre punti;
  • scatola ingranaggi con ruota libera interna a bagno d’olio 540 giri/min;
  • doppi attacchi per spostamento laterale di 15-20 cm;
  • protezione antinfortunistica CE;
  • rullo posteriore.

Accessori:

  • cardano protetto a6;
  • coppia slitte;
  • kit rastrelli posteriori;
  • kit ruote anteriori;
  • attacco a tre punti frontale al trattore;
  • carter abbattimento polvere acciaio;
  • attacco a tre punti reversibile.

Conclusioni

La trinciasarmenti è un attrezzo indispensabile per lavori agricoli perché garantisce una pulizia a fondo del terreno, sminuzzando anche rovi, sterpaglie, rami caduti, radici e piccole pietre. Nella scelta di una trinciasarmenti è bene affidarsi a una realtà conosciuta e consolidata, che sappia offrire le giuste garanzie in termini di sicurezza, affidabilità e resistenza.

Ti serve aiuto nella scelta migliore alle tue esigenze? BFM ti permetterà di ricevere la giusta assistenza nell’acquisto e nel post vendita, inclusa la manutenzione ordinaria o la sostituzione di eventuali pezzi in caso di malfunzionamento. Contattaci per una consulenza personalizzata e senza impegno.

Estirpatore per vigneto: per quale fase di lavorazione si usa?

Estirpatore per vigneto: per quale fase di lavorazione si usa?

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Estirpatore per vigneto

Prima di piantare un vigneto il terreno deve essere preparato con una serie di lavorazioni, da effettuare secondo un preciso ordine ed eventualmente da ripetere ogni anno per mantenere in salute il suolo e le piante. L’estirpatura è una di queste pratiche e, come anticipa il nome stesso, l’estirpatore è la macchina da usare per questa particolare lavorazione del terreno.

In questo articolo vedremo in cosa consiste l’estirpatura, quando e come viene effettuata utilizzando un estirpatore per vigneto.

Cos’è l’estirpatore e come funziona?

L’estirpatore per vigneto è un attrezzo agricolo che permette di separare e fare a pezzi le zolle di terra e le radici. È dotato di bracci più o meno ricurvi – rigidi, elastici o vibranti, in genere muniti di stivaletto o vangheggia all’estremità inferiore – tenuti assieme da un telaio che viene trainato da un trattore.

Quando il trattore avanza, i bracci infissi nel terreno separano le zolle, rastrellano e rompono le radici e le erbacce portandole in superficie.

L’estirpatura: cos’è, quando e come effettuarla

L’estirpatura è una particolare lavorazione del terreno che si inserisce tra l’aratura e l’erpicatura, le pratiche agricole solitamente effettuate prima della semina. Ha due funzioni fondamentali: ridurre le zolle che si trovano sotto la superficie del terreno e rompere e portare in superficie radici ed erbacce affinché si secchino e muoiano.


L’estirpatura è una pratica agricola poco invasiva: la profondità di lavorazione si aggira intorno ai 15-25 cm, misure adatte a mantenere un’efficiente e corretta struttura del suolo. La scarsa profondità non la rende sufficiente alla preparazione del letto di semina, che richiede quindi una successiva erpicatura per ridurre meglio la zollosità e rendere il suolo più soffice.

Quando viene effettuata l’estirpatura

L’estirpatura può essere effettuata a fine inverno oppure su un terreno arato durante l’estate o l’autunno precedenti, per rendere il suolo più soffice dopo le rigide condizioni invernali e/o per eliminare la vegetazione indesiderata che è cresciuta indisturbata durante la stagione fredda.

In circostanze particolari, per esempio quando le condizioni climatiche hanno ritardato il momento dei lavori autunnali, l’estirpatura prende il posto dell’aratura in quanto è preferibile ricorrere a lavorazioni meno invasive per preparare il letto di semina in modo più veloce.

Come effettuare l’estirpatura

L’estirpatura si esegue con un attrezzo discissore, detto estirpatore, che effettua dei tagli verticali sul terreno già lavorato in precedenza per ridurre le zolle e portare in superficie radici e piante infestanti. I risultati migliori si ottengono avanzando a velocità elevate ed effettuando diversi passaggi.

 

In genere un terreno estirpato si riconosce dalla superficie abbastanza regolare, leggermente ondulata e con scarsa zollosità in superficie.
L’estirpatura può anche essere eseguita in alternativa alla sarchiatura, usando piccoli estirpatori che operano direttamente nell’interfila.

L’estirpatore BFM vigna EV-10

Grazie al telaio regolabile, l’estirpatore Vigna EV-10 realizzato da BFM è unico nel suo genere perché permette di effettuare un lavoro nel centro del filare scegliendo tra 4 modelli diversi, messi a disposizione in base alle specifiche esigenze: da 80 a 130 cm, da 100 a 150 cm, da 120 a 200 cm e da 180/250 cm.

Dotato di un innovativo sistema di ribaltamento a bandiera, consente un’ottima manovrabilità lasciando la macchina sempre stabile e vicina al trattore.

I bracci regolabili dispongono di un sistema di aggancio che permette un’ampia registrazione per la regolazione del lavoro, e di ammortizzatori che permettono un maggior controllo per il carico dello sforzo su diversi tipi di terreni, inclusi quelli più duri che si possono incontrare nei torridi periodi estivi.

Conclusioni

L’estirpatore per vigneto è un attrezzo indispensabile per preparare il terreno prima di mettere a dimora le viti. Viene usato per effettuare l’estirpatura, una pratica agricola poco invasiva che si effettua tra l’aratura e l’erpicatura per rompere le zolle di terra e portare in superficie le radici e le erbacce che si trovano a circa 15-25 cm di profondità.

BFM ti propone il suo innovativo estirpatore Vigna EV-10: una macchina agricola di ultima generazione dotata di telaio regolabile, sistema di ribaltamento a bandiera e ammortizzatori per garantire una massima resa anche nei terreni più duri.

Contatta il team BFM per maggiori informazioni: i nostri esperti sono pronti a fornirti una consulenza personalizzata sulla base delle tue specifiche esigenze.

Tagliaerba per frutteto: ti consigliamo le migliori attrezzature

Tagliaerba per frutteto: ti consigliamo le migliori attrezzature

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tagliaerba per frutteto

Un frutteto richiede diverse lavorazioni durante il corso dell’anno per produrre frutta sana e di alta qualità. Tagliare l’erba è una delle più importanti, pertanto investire fin da subito nell’acquisto di un buon tagliaerba per frutteto è essenziale per svolgere questa operazione in modo facile e frequente, permettendo alle piante di crescere al meglio e prosperare.

In questo articolo vedremo le caratteristiche da valutare per un acquisto oculato e quali sono i migliori tagliaerba per frutteto firmati BFM.

Perché è così importante tagliare l’erba?

I vantaggi del taglio dell’erba sono molteplici. Favorisce lo sviluppo di un manto erboso controllato, ovvero di una copertura fertile e ricca di sostanze nutritive. Queste vengono assorbite dalle radici per rafforzarsi contro i parassiti e per diventare più forti e stabili contro le erosioni del suolo.

La scelta delle migliori attrezzature diventa quindi di primaria importanza per la salute stessa del frutteto, che potrebbe essere messo in pericolo da macchinari non adatti alla tipologia di terreno e alle piante che vi dimorano. Esistono infatti strumenti studiati appositamente per la lavorazione del terreno per il frutteto.

Cosa valutare nell’acquisto di un tagliaerba per frutteto

Scegliere l’attrezzatura migliore tra le numerose proposte in commercio non è facile. Per un acquisto coscienzioso, sono tre le caratteristiche da tenere maggiormente in considerazione:

  • l’ampiezza o la larghezza di taglio – deve essere adatta alle dimensioni del frutteto per garantire un corretto taglio dell’erba in minor numero di passaggi possibili.
  • la gestione dei residui – in commercio esistono tagliaerba una volta tranciata l’erba, la sminuzzano in piccolissime parti e la rilasciano sul terreno come fertilizzante naturale.
  • la conformazione del frutteto e la disposizione delle piante – può essere utile optare per un tagliaerba in grado di seguire autonomamente l’andamento della piantumazione delle piante, senza necessità dell’intervento di un operatore.

I tagliaerba per frutteto firmati BFM

Rasaerba posteriore con testata interfilare RF-130-40

Dispone di un innovativo sistema di taglio che permette di coprire la pulizia della fila e dell’interfilare in un unico passaggio, con conseguente risparmio di tempo ed energie. La sua caratteristica principale è il diserbo meccanico ed è ideale per tagliare l’erba nei frutteti, garantendo un’ottima stabilità anche nei terreni in pendenza grazie alle ruote anteriori e posteriori fissate alla struttura centrale.

È completo di trasmissione cardanica e dotato di traslazione laterale per ridurre i problemi di allineamento tra i filari, con cilindro idraulico per l’inclinazione della testata. Intercetta tutte le piante grazie al tastatore elettroidraulico automatico.

È disponibile in un unico modello, con larghezza lavoro 130 cm + 70 cm di interfila e copertura completa per lavoro in filari fino a 3 mt con due passaggi.

Rasaerba posteriore RS-PV

Grazie alla larghezza di taglio variabile garantisce un taglio perfetto in un solo passaggio: l’apertura idraulicamente regolabile delle lame di taglio consente una copertura tra i 1.500 e i 2.000 mm di larghezza.

È studiato per garantire un’ottima stabilità sul terreno grazie alle ruote anteriori e posteriori fissate alla struttura centrale e regolabili in altezza per permettere un di taglio da 3-4 fino a 10-11 cm.

La trasmissione meccanica, composta da tre scatole a ingranaggi che trasmettono il moto alle lame di taglio, garantisce un taglio perfetto grazie alla sovrapposizione delle lame anche in massima apertura. È dotato di:

  • traslazione di 180 mm da entrambi i lati della struttura centrale rispetto all’asse trattore per ridurre i problemi di allineamento del trattore ai filari,
  • senso di rotazione reversibile per lo scarico dell’erba al centro o al lato del filare.

È disponibile in 2 versioni, con taglio variabile tra i 1.500 e i 2.000 mm e tra i 1.700 e i 2.300 mm.

Conclusioni

Tagliare l’erba è un’operazione fondamentale per la salute del frutteto, sia in termini di ordine e pulizia, sia per creare e mantenere un manto erboso ricco di sostanze organiche che rafforzano piante e radici contro malattie ed erosioni del terreno. Per questo è importante dotarsi di attrezzature professionali: il tagliaerba per frutteto più adatto è in grado di offrire risultati eccellenti garantendo un risparmio di tempo ed energie.

Contatta BFM per una consulenza personalizzata: il nostro staff saprà consigliarti il miglior tagliaerba per frutteto sulla base delle tue esigenze e necessità.

Aratura da scasso per vigneto: scopri lavorazioni e benefici

Aratura da scasso per vigneto: scopri lavorazioni e benefici

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Aratura da scasso per vigneto

Tra le fasi di lavorazione propedeutiche alla creazione di un nuovo vigneto, l’aratura da scasso è una delle operazioni più importanti. I metodi per attuare questa lavorazione sono molteplici e dipendono da diversi fattori, tra cui la tipologia di terreno e l’esito che si desidera ottenere per ospitare i vigneti.

In questo articolo approfondiremo le varie tipologie di lavorazione e i benefici dell’aratura da scasso per vigneto.

Cos’è l’aratura da scasso e a cosa serve?

L’aratura da scasso, chiamata anche semplicemente scasso, consiste nel rompere il terreno in profondità – in genere fino a 80-120 cm; eccezionalmente a 150 cm – attraverso appositi strumenti per preparare il suolo ad accogliere le piante. Senza lo scasso le radici delle viti tenderebbero a svilupparsi verso la superficie, rendendo le piante più soggette a sradicamento e siccità.

L’aratura da scasso per vigneto viene solitamente effettuata dopo le lavorazioni preliminari del terreno – decespugliamento, spianamento della superficie, spietramento – durante il periodo estivo, quando i rischi di danneggiare il terreno, a causa del passaggio di mezzi particolarmente pesanti, sono minimi.

I benefici dell’aratura da scasso per vigneto

Oltre a rendere il terreno più morbido per favorire la crescita e la diffusione delle radici, l’aratura a scasso per vigneto, se eseguita a dovere, comporta molti altri benefici:

  • Rimuove piante infestanti, radici di vecchie piante, pietre e sassi presenti nel terreno.
  • Permette di concimare il suolo in profondità.
  • Riduce i tempi di sviluppo delle viti in quanto il terreno lavorato in profondità migliora anche in termini di ossigenazione e idratazione.
  • Permette di individuare ed eliminare eventuali zone di ristagno dell’acqua che potrebbero causare un eccesso di umidità non gradita dalle viti.

I metodi di lavorazione del terreno per il vigneto

Esistono diverse tipologie di lavorazioni del terreno per lo scasso del vigneto. Approfondiamo di seguito le tecniche principali e i loro fini.

Scasso a buche

Scasso a buche: consiste nel praticare delle buche larghe e profonde solo nei punti in cui saranno messe a dimora le viti. Viene eseguito meccanicamente con delle trivelle nei vigneti a sesto ampio, dove la distanza tra una pianta e l’altra non rende necessaria la lavorazione dell’intero terreno. Attualmente, in seguito alla riduzione dei sesti d’impianto, si usa solo per sostituire singole piante.

Scasso a trincea

Scasso a trincea: consiste nel praticare una fossa profonda lungo le direttrici dei filari del vigneto. È detto anche scasso a fosse perché prevede la creazione di un fosso – largo e profondo circa 1 m – usando un aratro assolcatore o un escavatore a cucchiaio.

Scasso reale o totale

Scasso reale o totale: consiste nel lavorare l’intera superficie con un’aratura o una ripuntatura (chiamata anche rippatura) profonda.

Lo scasso praticato con l’aratro è la pratica più tradizionale. Viene eseguito usando aratri in grado di raggiungere una notevole profondità trainati da trattori di elevata potenza, come i cingolati che, grazie ai cingoli e all’alto rapporto massa/potenza, garantiscono una migliore aderenza al terreno. Lo scasso eseguito con l’aratro garantisce una totale inversione del profilo del terreno ed è ideale per rimuovere completamente le piante infestanti e concimare il terreno.

La profondità dell’aratura dipende dal tipo di terreno: se ha un marcato grado di zollosità, in genere si preferisce procedere con un’aratura di media profondità e una o due erpicature; se il terreno è limoso o argilloso la profondità viene aumentata per evitare che si formi una suola di lavorazione troppo superficiale.

Lo scasso eseguito con la rippatura prevede l’utilizzo di scarificatori pesanti, i ripper, portati da un trattore dotato di adeguata potenza o da una macchina per movimento terra. Lo scasso con rippatura prevede una serie di tagli paralleli che si limitano a interrompere la continuità del terreno senza alterarne il profilo: per questo motivo è consigliabile effettuare due passaggi in direzioni perpendicolari. Rispetto all’aratura, la rippatura richiede una forza di trazione inferiore e non permette l’interramento di ammendanti e concimi, motivo per cui richiede una successiva aratura di media profondità.

Lavorazioni per il vigneto

Ti interessano altri approfondimenti sulle lavorazioni e sugli strumenti più adatti al benessere del vigneto?

Consulta questi articoli:

Conclusioni

L’aratura da scasso per vigneto è una delle operazioni preliminari più importanti nella creazione di un nuovo vigneto. Smuovere il suolo in profondità, usando il metodo più adatto al tipo di terreno, consentirà alle viti di crescere in un terreno libero da sassi ed erbe infestanti, appositamente concimato e idratato, soffice e morbido per consentire alle radici di svilupparsi in profondità senza trovare zolle dure o pericolosi ristagni d’acqua.

Lo scasso va eseguito con appositi macchinari dotati della potenza e dell’aderenza al terreno necessarie ad arrivare fino in profondità.

BFM progetta e produce macchine agricole in grado di rispondere a qualsiasi esigenza di lavorazione. Contattaci: troveremo le soluzioni più adatte alla tua attività in base alle tue esigenze.

Schermatura del vigneto: approfondisci questa fase di lavorazione

Schermatura del vigneto: approfondisci questa fase di lavorazione

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schermatura del vigneto

La vite richiede cure e attenzioni costanti per dar vita a un’uva sana ed equilibrata, che esprima il meglio di sé nel gusto e nel profumo, prima in cantina e poi in un ottimo calice di vino. Anno dopo anno nel calendario viticolo si ripetono le stesse fasi di lavorazione, tra antiche tradizioni e metodi moderni. Il periodo più intenso del ciclo di lavorazione della vigna va da marzo a ottobre, mentre i mesi da novembre a febbraio sono più lenti per favorire il riposo delle piante in vista della produzione successiva.

La schermatura del vigneto si effettua generalmente nei mesi di maggio e giugno. Le tempistiche possono variare in base alla latitudine e alla tipologia di vitigno: in questo articolo approfondiremo la schermatura del vigneto e le sue fasi più importanti tenendo conto delle lavorazioni solitamente effettuate nella nostra penisola.

In cosa consiste la schermatura del vigneto

La schermatura del vigneto include una serie di lavorazioni che coinvolgono sia il terreno, per evitare la prolificazione di piante erbacee, sia la vigna, che viene protetta da malattie e parassiti e potata. Le operazioni più importanti della schermatura − spollonatura, scacchiatura, sfemminellatura e sfogliatura − rientrano nella cosiddetta “potatura verde”.

In base alle dimensioni del vigneto e alle forme di allevamento delle viti, le operazioni di potatura possono essere fatte in modo meccanico o manuale; in entrambi i casi, gli interfilari vanno poi puliti: la macchina ideale per sminuzzare i tralci tagliati è il trinciasarmenti professionale, ideale per i lavori nel vigneto e per eliminare la vegetazione nelle situazioni più difficili.

Vediamo nel dettaglio alcune delle fasi più importanti della schermatura del vigneto.

La spollonatura

Include l’asportazione dei polloni, i germogli che fuoriescono dal colletto, e dei succhioni, i germogli che si sviluppano lungo il fusto. I polloni possono essere tolti chimicamente, meccanicamente, oppure attraverso delle specifiche attrezzature. Se non sono molto numerosi, la spollonatura può anche essere effettuata manualmente. Per quanto riguarda i succhioni, è importante asportare tutti quelli che si sviluppano lungo il fusto prestando però attenzione a lasciarne 1 o 2 posti 15-20 cm sotto il primo filo.

La scacchiatura

Prevede l’asportazione dei doppi germogli, chiamati anche gemme di controcchio, e dei germogli sterili che non portano frutto; questi ultimi andrebbero eliminati solo se creano un affastellamento nella vegetazione dal momento che sintetizzano i carboidrati che poi vengono traslocati verso i germogli provvisti di grappoli. L’eliminazione dei germogli è più facile quando sono teneri, successivamente, per non provocare ferite ai germogli che rimangono o al tralcio stesso, è bene utilizzare apposite forbici e lasciare un piccolo moncone.
L’obiettivo finale della scacchiatura è quello di ricondurre il numero di gemme entro i limiti prefissati per quella determinata tipologia di vigneto.

La sfemminellatura

Riguarda l’eventuale asportazione di femminelle − tralci e grappoli che si sono sviluppati in questa annata ma originati da una gemma dormiente presente nel vigneto già l’anno scorso − mal posizionate che creano affastellamento di vegetazione. Se le femminelle sono poco vigorose la sfemminellatura si effettua a mano; se sono vigorose ci si aiuta con le forbici lasciando un piccolo moncone e prestando attenzione a non danneggiare la gemma ibernante.

La sfogliatura

È propedeutica alla sanità e alla qualità del grappolo: liberato dalle foglie in eccesso il grappolo è più arieggiato, gli antiparassitari lo raggiungono facilmente e gode di una migliore esposizione al sole.

Conclusione

Un vigneto richiede attente lavorazioni tutto l’anno per produrre uva di eccellente qualità. Tra le varie operazioni, la schermatura riveste un’importanza di primo piano in quanto include una serie di lavori di potatura volti a snellire la vite da polloni, succhioni, germogli doppi e femminelle che portano via linfa ai rami che ospitano i grappoli migliori per la produzione, e foglie che impediscono una corretta esposizione al sole del grappolo d’uva.

Svolgere tutte queste operazioni senza l’aiuto validi macchinari e attrezzature professionali è praticamente impossibile. BFM progetta e produce macchine agricole automatizzate e soluzioni accessorie appositamente studiate per la coltivazione dei vigneti, prestando particolare attenzione alle difficoltà che si possono incontrare nei terreni collinari.

Contattaci per trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze: il team BFM è pronto a offrirti una consulenza nell’acquisto e una pronta assistenza nel post vendita.

Lavorazione del terreno per il frutteto: le principali fasi

Lavorazione del terreno per il frutteto: le principali fasi

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lavorazione terreno frutteto

Piantare un frutteto equivale a un investimento a lungo termine: gli alberi da frutto, infatti, richiedono tempi molto lunghi per attecchire, crescere e produrre. Un’attenta progettazione diventa quindi essenziale per iniziare con il piede giusto: dalla lavorazione del terreno alla scelta delle piante, dalle tempistiche alla manutenzione. Tutte le attività vanno pensate e realizzate con cura per limitare al minimo i rischi di insuccesso.

Scopriamo quali sono le principali fasi da pianificare, con particolare attenzione alla lavorazione del terreno per il frutteto.

Come progettare un frutteto

Per iniziare bisogna avere a disposizione un’area sufficientemente ampia, dotata di una buona esposizione al sole e al riparo da venti eccessivamente forti. Anche il terreno ha la sua importanza: è fertile ed equilibrato, argilloso o sabbioso? Se non si conosce la sua composizione, prima di avviare qualsiasi coltivazione è opportuno farlo analizzare da un laboratorio chimico.

Le caratteristiche della zona e la composizione del terreno sono gli elementi chiave per scegliere le varietà di alberi da mettere a dimora; la resistenza delle piante alle malattie, per ridurre al minimo eventuali trattamenti antiparassitari, è un altro fattore da non sottovalutare.

L’ultima parte della progettazione riguarda il sesto d’impianto, ovvero come disporre gli alberi: la distanza tra una pianta e l’altra dovrà essere proporzionale alle dimensioni che raggiungerà da adulta e abbastanza ampia per tagliare l’erba o potare i rami senza problemi.

Come lavorare il terreno per il frutteto

Le operazioni iniziali sono pulire l’area ed effettuare una prima lavorazione del terreno. Per velocizzare la pulizia è possibile avvalersi di un decespugliatore, mentre per fresare il suolo e prepararlo ad accogliere le piante da frutto è utile una motozappa, magari attrezzabile di vomere. Questa permette di arrivare in profondità rompendo anche le zolle più ostinate.

Una volta che il terreno è stato pulito e fresato si può procedere con la concimazione di fondo: attraverso un mix di composti organici e a base di fosforo e potassio, seguito da una vangatura profonda per incorporare al meglio il concime nel terreno, si creano le condizioni ottimali per mettere a dimora le prime piante.

A questo punto si possono mettere in opera i pali di sostegno per le reti antigrandine, ombreggianti o antinsetto. Potrebbe sembrare un investimento non strettamente necessario, ma queste protezioni sono essenziali per mettersi al riparo da numerosi possibili danni.

Concluse queste fasi, gli alberi da frutto possono finalmente essere messi a dimora. Mentre si scava la buca di circa 50x50x50 cm, è bene ricordarsi di separare la terra per rispettare l’originale stratificazione del terreno: quando la pianta sarà posizionata ben diritta, con il punto d’innesto a 15-20 cm sopra il suolo, la buca andrà coperta riportando nei primi 20-30 cm tutti i nutrienti e i microorganismi attivi.
È consigliabile aggiungere del concime alla terra più superficiale e, se necessario, fissare un tutore che sostenga e aiuti la pianta durante la crescita.

Tempistiche e manutenzione del frutteto

Solitamente le piante da frutto si mettono a dimora tra ottobre e novembre, ma se sono in vaso già da 3-4 anni, l’operazione si può posticipare al tardo inverno/inizio primavera.

Il metodo di irrigazione dipende dalle dimensioni del frutteto: se è piccolo si potrà facilmente annaffiare con il tubo dell’acqua; se di grandi dimensioni conviene optare per un impianto di irrigazione.

Ogni anno, durante la bella stagione, la pulizia dell’interfilare, sfalciando l’erba con un trattorino tagliaerba o un decespugliatore, va effettuata con costanza e regolarità.

Conclusioni

Un frutteto richiede cura e attenzione fin dalla sua progettazione. Dalla scelta della zona più adatta alle principali fasi della lavorazione del terreno per frutteto, fino alle tempistiche e alla manutenzione che richiede anno dopo anno, il lavoro non finisce mai.

Per questo è bene attrezzarsi con i migliori strumenti. BFM progetta e produce macchine e soluzioni per le attività di pulizia e taglio dell’erba in vigneti, uliveti e frutteti. I macchinari BFM sono adatti a tutti i tipi di terreno e in grado di rispondere alle più svariate esigenze di lavorazione tra i ceppi e le piante disposte in filare.

Desideri un consiglio su misura per il tuo progetto? Contattaci subito: il nostro team è a disposizione per fornirti le soluzioni più adatte alla tua attività e alle tue esigenze.

Chiusura natalizia 2021: scopri le date di BFM e come puoi contattarci

Chiusura natalizia 2021: scopri le date di BFM e come puoi contattarci

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chiusura natalizia

Vi informiamo che quest’anno saremo chiusi dal 24 dicembre al 09 gennaio 2022 per le festività natalizie.

I nostri contatti

Durante il corso di questo mese potete contattarci via telefono al +39 0173 970453, tramite email commerciale@bfmitaly.it, o passare a trovarci presso la nostra sede a Canale.

Qui puoi trovare i dettagli dei nostri Contatti al completo.

Buone feste!

Con l’occasione vi auguriamo di trascorrere delle serene feste in compagnia dei vostri cari. 

Prepotatrice: il mezzo ideale per la potatura autunnale del vigneto

Prepotatrice: il mezzo ideale per la potatura autunnale del vigneto

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prepotatrice

Una gestione sana del vigneto prevede l’applicazione di diversificate operazioni durante il corso dell’anno. La prepotatura meccanizzata, applicata attraverso il mezzo della prepotatrice, è una di queste e comporta molteplici e non indifferenti vantaggi.

Quando e come si svolge? Quali sono le caratteristiche che distinguono una macchina evoluta per la potatura del vigneto? Scoprilo all’interno di questo approfondimento.

La prepotatrice: caratteristiche e vantaggi

La macchina prepotatrice agevola le operazioni di potatura del vigneto riducendo la manodopera manuale, per una semplificazione del lavoro. Il periodo migliore per l’applicazione della prepotatrice è quello della stagione autunnale, dopo che si è conclusa la fase della vendemmia.

L’utilizzo di questo strumento favorisce la crescita e lo sviluppo della parete fogliare affinché sia solida e ben strutturata, assicurando un tempo di lavorazione nettamente più veloce rispetto alla consueta operazione manuale.

I vantaggi di questa macchina non finiscono qui.

Oltre al benessere della pianta, infatti, garantisce un notevole guadagno di tempo: il taglio dei sarmenti si svolge con grande rapidità permettendo di risparmiare tempo prezioso, che può essere impiegato in ulteriori attività. Oltre al tempo, permette un risparmio di energie in quanto elimina la fatica che la potatura manuale comporterebbe all’operatore. Inoltre, grazie alla prepotatrice i sarmenti vengono tagliati in modo preciso, pulito e netto attraverso la conformazione dei dischi di cui è composta, e la movimentazione sicura della macchina.

La prepotatrice BFM

Una delle novità BFM, commissionata su richiesta di un cliente, è proprio la macchina prepotatrice PGV.

La macchina è composta da una struttura robusta ad arco che sovrasta le viti e vi si pone al centro. Su entrambi i lati dei sarmenti si vanno a posizionare i due elementi di taglio, composti ognuno da sei dischi dentati in acciaio.

Quando la macchina è in azione, i dischi si avvicinano chiudendosi attorno ai sarmenti, e si riaprono in prossimità di pali o altri elementi che non richiedono il taglio. La loro movimentazione assicura un taglio preciso e netto, insieme a un avanzamento costante e veloce della macchina.

Cosa distingue questo strumento?

Il modello PGV sfrutta un sistema di movimentazione a pantografo, come quello delle cimatrici BFM (CM-SN e CM-S), ma rivisto e rinforzato per sostenere il peso della testata potatrice.

Il sistema pantografo sincronizzato dispone infatti di 4 movimenti e permette il suo utilizzo sia in spazi ridotti che molto ampi, da 550 mm a 1.550 mm a centro macchina.

Questo sistema permette di:

  • avere una macchina più leggera rispetto alle tradizionali con movimentazioni a scorrimento;
  • avere una maggiore escursione nei movimenti, con movimentazione e rapidità dei movimenti sfruttati;
  • avere una macchina compatta, che garantisce un ingombro minimo quando completamente chiusa.

Risultati riscontrati nell’utilizzo della prepotatrice PGV

La messa in campo della prepotatrice BFM ha dimostrato l’enorme risparmio che consente rispetto alla manodopera manuale.

Entrando nel dettaglio: grazie alla prepotatrice c’è un risparmio sullo stralcio del 50% su impianti con rete antigrandine, e un risparmio del 25% su impianti tradizionali senza rete.

Conclusioni

La potatura del vigneto è una fase delicata e fondamentale al benessere della pianta. Durante la stagione autunnale, è importante tagliare i sarmenti affinché le viti si rinforzino e crescano sane. Uno strumento che permette di svolgere questa operazione in modo ottimale ed efficace è la prepotatrice. Questa macchina taglia in modo veloce e preciso i sarmenti assicurando un lavoro ben fatto e un risparmio di tempo e di fatica per l’operatore.

Sulla base della lunga esperienza nel settore e delle esigenze dei propri clienti, BFM ha messo a punto il modello di prepotatrice PGV: una macchina evoluta e sicura, capace di rendere questa lavorazione più agevole e vantaggiosa.

Vorresti qualche dettaglio in più? Contattaci: il nostro team sarà felice di risponderti.