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Aratura da scasso per vigneto: scopri lavorazioni e benefici

Aratura da scasso per vigneto: scopri lavorazioni e benefici

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Aratura da scasso per vigneto

Tra le fasi di lavorazione propedeutiche alla creazione di un nuovo vigneto, l’aratura da scasso è una delle operazioni più importanti. I metodi per attuare questa lavorazione sono molteplici e dipendono da diversi fattori, tra cui la tipologia di terreno e l’esito che si desidera ottenere per ospitare i vigneti.

In questo articolo approfondiremo le varie tipologie di lavorazione e i benefici dell’aratura da scasso per vigneto.

Cos’è l’aratura da scasso e a cosa serve?

L’aratura da scasso, chiamata anche semplicemente scasso, consiste nel rompere il terreno in profondità – in genere fino a 80-120 cm; eccezionalmente a 150 cm – attraverso appositi strumenti per preparare il suolo ad accogliere le piante. Senza lo scasso le radici delle viti tenderebbero a svilupparsi verso la superficie, rendendo le piante più soggette a sradicamento e siccità.

L’aratura da scasso per vigneto viene solitamente effettuata dopo le lavorazioni preliminari del terreno – decespugliamento, spianamento della superficie, spietramento – durante il periodo estivo, quando i rischi di danneggiare il terreno, a causa del passaggio di mezzi particolarmente pesanti, sono minimi.

I benefici dell’aratura da scasso per vigneto

Oltre a rendere il terreno più morbido per favorire la crescita e la diffusione delle radici, l’aratura a scasso per vigneto, se eseguita a dovere, comporta molti altri benefici:

  • Rimuove piante infestanti, radici di vecchie piante, pietre e sassi presenti nel terreno.
  • Permette di concimare il suolo in profondità.
  • Riduce i tempi di sviluppo delle viti in quanto il terreno lavorato in profondità migliora anche in termini di ossigenazione e idratazione.
  • Permette di individuare ed eliminare eventuali zone di ristagno dell’acqua che potrebbero causare un eccesso di umidità non gradita dalle viti.

I metodi di lavorazione del terreno per il vigneto

Esistono diverse tipologie di lavorazioni del terreno per lo scasso del vigneto. Approfondiamo di seguito le tecniche principali e i loro fini.

Scasso a buche

Scasso a buche: consiste nel praticare delle buche larghe e profonde solo nei punti in cui saranno messe a dimora le viti. Viene eseguito meccanicamente con delle trivelle nei vigneti a sesto ampio, dove la distanza tra una pianta e l’altra non rende necessaria la lavorazione dell’intero terreno. Attualmente, in seguito alla riduzione dei sesti d’impianto, si usa solo per sostituire singole piante.

Scasso a trincea

Scasso a trincea: consiste nel praticare una fossa profonda lungo le direttrici dei filari del vigneto. È detto anche scasso a fosse perché prevede la creazione di un fosso – largo e profondo circa 1 m – usando un aratro assolcatore o un escavatore a cucchiaio.

Scasso reale o totale

Scasso reale o totale: consiste nel lavorare l’intera superficie con un’aratura o una ripuntatura (chiamata anche rippatura) profonda.

Lo scasso praticato con l’aratro è la pratica più tradizionale. Viene eseguito usando aratri in grado di raggiungere una notevole profondità trainati da trattori di elevata potenza, come i cingolati che, grazie ai cingoli e all’alto rapporto massa/potenza, garantiscono una migliore aderenza al terreno. Lo scasso eseguito con l’aratro garantisce una totale inversione del profilo del terreno ed è ideale per rimuovere completamente le piante infestanti e concimare il terreno.

La profondità dell’aratura dipende dal tipo di terreno: se ha un marcato grado di zollosità, in genere si preferisce procedere con un’aratura di media profondità e una o due erpicature; se il terreno è limoso o argilloso la profondità viene aumentata per evitare che si formi una suola di lavorazione troppo superficiale.

Lo scasso eseguito con la rippatura prevede l’utilizzo di scarificatori pesanti, i ripper, portati da un trattore dotato di adeguata potenza o da una macchina per movimento terra. Lo scasso con rippatura prevede una serie di tagli paralleli che si limitano a interrompere la continuità del terreno senza alterarne il profilo: per questo motivo è consigliabile effettuare due passaggi in direzioni perpendicolari. Rispetto all’aratura, la rippatura richiede una forza di trazione inferiore e non permette l’interramento di ammendanti e concimi, motivo per cui richiede una successiva aratura di media profondità.

Lavorazioni per il vigneto

Ti interessano altri approfondimenti sulle lavorazioni e sugli strumenti più adatti al benessere del vigneto?

Consulta questi articoli:

Conclusioni

L’aratura da scasso per vigneto è una delle operazioni preliminari più importanti nella creazione di un nuovo vigneto. Smuovere il suolo in profondità, usando il metodo più adatto al tipo di terreno, consentirà alle viti di crescere in un terreno libero da sassi ed erbe infestanti, appositamente concimato e idratato, soffice e morbido per consentire alle radici di svilupparsi in profondità senza trovare zolle dure o pericolosi ristagni d’acqua.

Lo scasso va eseguito con appositi macchinari dotati della potenza e dell’aderenza al terreno necessarie ad arrivare fino in profondità.

BFM progetta e produce macchine agricole in grado di rispondere a qualsiasi esigenza di lavorazione. Contattaci: troveremo le soluzioni più adatte alla tua attività in base alle tue esigenze.

Schermatura del vigneto: approfondisci questa fase di lavorazione

Schermatura del vigneto: approfondisci questa fase di lavorazione

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schermatura del vigneto

La vite richiede cure e attenzioni costanti per dar vita a un’uva sana ed equilibrata, che esprima il meglio di sé nel gusto e nel profumo, prima in cantina e poi in un ottimo calice di vino. Anno dopo anno nel calendario viticolo si ripetono le stesse fasi di lavorazione, tra antiche tradizioni e metodi moderni. Il periodo più intenso del ciclo di lavorazione della vigna va da marzo a ottobre, mentre i mesi da novembre a febbraio sono più lenti per favorire il riposo delle piante in vista della produzione successiva.

La schermatura del vigneto si effettua generalmente nei mesi di maggio e giugno. Le tempistiche possono variare in base alla latitudine e alla tipologia di vitigno: in questo articolo approfondiremo la schermatura del vigneto e le sue fasi più importanti tenendo conto delle lavorazioni solitamente effettuate nella nostra penisola.

In cosa consiste la schermatura del vigneto

La schermatura del vigneto include una serie di lavorazioni che coinvolgono sia il terreno, per evitare la prolificazione di piante erbacee, sia la vigna, che viene protetta da malattie e parassiti e potata. Le operazioni più importanti della schermatura − spollonatura, scacchiatura, sfemminellatura e sfogliatura − rientrano nella cosiddetta “potatura verde”.

In base alle dimensioni del vigneto e alle forme di allevamento delle viti, le operazioni di potatura possono essere fatte in modo meccanico o manuale; in entrambi i casi, gli interfilari vanno poi puliti: la macchina ideale per sminuzzare i tralci tagliati è il trinciasarmenti professionale, ideale per i lavori nel vigneto e per eliminare la vegetazione nelle situazioni più difficili.

Vediamo nel dettaglio alcune delle fasi più importanti della schermatura del vigneto.

La spollonatura

Include l’asportazione dei polloni, i germogli che fuoriescono dal colletto, e dei succhioni, i germogli che si sviluppano lungo il fusto. I polloni possono essere tolti chimicamente, meccanicamente, oppure attraverso delle specifiche attrezzature. Se non sono molto numerosi, la spollonatura può anche essere effettuata manualmente. Per quanto riguarda i succhioni, è importante asportare tutti quelli che si sviluppano lungo il fusto prestando però attenzione a lasciarne 1 o 2 posti 15-20 cm sotto il primo filo.

La scacchiatura

Prevede l’asportazione dei doppi germogli, chiamati anche gemme di controcchio, e dei germogli sterili che non portano frutto; questi ultimi andrebbero eliminati solo se creano un affastellamento nella vegetazione dal momento che sintetizzano i carboidrati che poi vengono traslocati verso i germogli provvisti di grappoli. L’eliminazione dei germogli è più facile quando sono teneri, successivamente, per non provocare ferite ai germogli che rimangono o al tralcio stesso, è bene utilizzare apposite forbici e lasciare un piccolo moncone.
L’obiettivo finale della scacchiatura è quello di ricondurre il numero di gemme entro i limiti prefissati per quella determinata tipologia di vigneto.

La sfemminellatura

Riguarda l’eventuale asportazione di femminelle − tralci e grappoli che si sono sviluppati in questa annata ma originati da una gemma dormiente presente nel vigneto già l’anno scorso − mal posizionate che creano affastellamento di vegetazione. Se le femminelle sono poco vigorose la sfemminellatura si effettua a mano; se sono vigorose ci si aiuta con le forbici lasciando un piccolo moncone e prestando attenzione a non danneggiare la gemma ibernante.

La sfogliatura

È propedeutica alla sanità e alla qualità del grappolo: liberato dalle foglie in eccesso il grappolo è più arieggiato, gli antiparassitari lo raggiungono facilmente e gode di una migliore esposizione al sole.

Conclusione

Un vigneto richiede attente lavorazioni tutto l’anno per produrre uva di eccellente qualità. Tra le varie operazioni, la schermatura riveste un’importanza di primo piano in quanto include una serie di lavori di potatura volti a snellire la vite da polloni, succhioni, germogli doppi e femminelle che portano via linfa ai rami che ospitano i grappoli migliori per la produzione, e foglie che impediscono una corretta esposizione al sole del grappolo d’uva.

Svolgere tutte queste operazioni senza l’aiuto validi macchinari e attrezzature professionali è praticamente impossibile. BFM progetta e produce macchine agricole automatizzate e soluzioni accessorie appositamente studiate per la coltivazione dei vigneti, prestando particolare attenzione alle difficoltà che si possono incontrare nei terreni collinari.

Contattaci per trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze: il team BFM è pronto a offrirti una consulenza nell’acquisto e una pronta assistenza nel post vendita.

Lavorazione del terreno per il frutteto: le principali fasi

Lavorazione del terreno per il frutteto: le principali fasi

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lavorazione terreno frutteto

Piantare un frutteto equivale a un investimento a lungo termine: gli alberi da frutto, infatti, richiedono tempi molto lunghi per attecchire, crescere e produrre. Un’attenta progettazione diventa quindi essenziale per iniziare con il piede giusto: dalla lavorazione del terreno alla scelta delle piante, dalle tempistiche alla manutenzione. Tutte le attività vanno pensate e realizzate con cura per limitare al minimo i rischi di insuccesso.

Scopriamo quali sono le principali fasi da pianificare, con particolare attenzione alla lavorazione del terreno per il frutteto.

Come progettare un frutteto

Per iniziare bisogna avere a disposizione un’area sufficientemente ampia, dotata di una buona esposizione al sole e al riparo da venti eccessivamente forti. Anche il terreno ha la sua importanza: è fertile ed equilibrato, argilloso o sabbioso? Se non si conosce la sua composizione, prima di avviare qualsiasi coltivazione è opportuno farlo analizzare da un laboratorio chimico.

Le caratteristiche della zona e la composizione del terreno sono gli elementi chiave per scegliere le varietà di alberi da mettere a dimora; la resistenza delle piante alle malattie, per ridurre al minimo eventuali trattamenti antiparassitari, è un altro fattore da non sottovalutare.

L’ultima parte della progettazione riguarda il sesto d’impianto, ovvero come disporre gli alberi: la distanza tra una pianta e l’altra dovrà essere proporzionale alle dimensioni che raggiungerà da adulta e abbastanza ampia per tagliare l’erba o potare i rami senza problemi.

Come lavorare il terreno per il frutteto

Le operazioni iniziali sono pulire l’area ed effettuare una prima lavorazione del terreno. Per velocizzare la pulizia è possibile avvalersi di un decespugliatore, mentre per fresare il suolo e prepararlo ad accogliere le piante da frutto è utile una motozappa, magari attrezzabile di vomere. Questa permette di arrivare in profondità rompendo anche le zolle più ostinate.

Una volta che il terreno è stato pulito e fresato si può procedere con la concimazione di fondo: attraverso un mix di composti organici e a base di fosforo e potassio, seguito da una vangatura profonda per incorporare al meglio il concime nel terreno, si creano le condizioni ottimali per mettere a dimora le prime piante.

A questo punto si possono mettere in opera i pali di sostegno per le reti antigrandine, ombreggianti o antinsetto. Potrebbe sembrare un investimento non strettamente necessario, ma queste protezioni sono essenziali per mettersi al riparo da numerosi possibili danni.

Concluse queste fasi, gli alberi da frutto possono finalmente essere messi a dimora. Mentre si scava la buca di circa 50x50x50 cm, è bene ricordarsi di separare la terra per rispettare l’originale stratificazione del terreno: quando la pianta sarà posizionata ben diritta, con il punto d’innesto a 15-20 cm sopra il suolo, la buca andrà coperta riportando nei primi 20-30 cm tutti i nutrienti e i microorganismi attivi.
È consigliabile aggiungere del concime alla terra più superficiale e, se necessario, fissare un tutore che sostenga e aiuti la pianta durante la crescita.

Tempistiche e manutenzione del frutteto

Solitamente le piante da frutto si mettono a dimora tra ottobre e novembre, ma se sono in vaso già da 3-4 anni, l’operazione si può posticipare al tardo inverno/inizio primavera.

Il metodo di irrigazione dipende dalle dimensioni del frutteto: se è piccolo si potrà facilmente annaffiare con il tubo dell’acqua; se di grandi dimensioni conviene optare per un impianto di irrigazione.

Ogni anno, durante la bella stagione, la pulizia dell’interfilare, sfalciando l’erba con un trattorino tagliaerba o un decespugliatore, va effettuata con costanza e regolarità.

Conclusioni

Un frutteto richiede cura e attenzione fin dalla sua progettazione. Dalla scelta della zona più adatta alle principali fasi della lavorazione del terreno per frutteto, fino alle tempistiche e alla manutenzione che richiede anno dopo anno, il lavoro non finisce mai.

Per questo è bene attrezzarsi con i migliori strumenti. BFM progetta e produce macchine e soluzioni per le attività di pulizia e taglio dell’erba in vigneti, uliveti e frutteti. I macchinari BFM sono adatti a tutti i tipi di terreno e in grado di rispondere alle più svariate esigenze di lavorazione tra i ceppi e le piante disposte in filare.

Desideri un consiglio su misura per il tuo progetto? Contattaci subito: il nostro team è a disposizione per fornirti le soluzioni più adatte alla tua attività e alle tue esigenze.

Chiusura natalizia 2021: scopri le date di BFM e come puoi contattarci

Chiusura natalizia 2021: scopri le date di BFM e come puoi contattarci

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chiusura natalizia

Vi informiamo che quest’anno saremo chiusi dal 24 dicembre al 09 gennaio 2022 per le festività natalizie.

I nostri contatti

Durante il corso di questo mese potete contattarci via telefono al +39 0173 970453, tramite email commerciale@bfmitaly.it, o passare a trovarci presso la nostra sede a Canale.

Qui puoi trovare i dettagli dei nostri Contatti al completo.

Buone feste!

Con l’occasione vi auguriamo di trascorrere delle serene feste in compagnia dei vostri cari. 

Prepotatrice: il mezzo ideale per la potatura autunnale del vigneto

Prepotatrice: il mezzo ideale per la potatura autunnale del vigneto

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prepotatrice

Una gestione sana del vigneto prevede l’applicazione di diversificate operazioni durante il corso dell’anno. La prepotatura meccanizzata, applicata attraverso il mezzo della prepotatrice, è una di queste e comporta molteplici e non indifferenti vantaggi.

Quando e come si svolge? Quali sono le caratteristiche che distinguono una macchina evoluta per la potatura del vigneto? Scoprilo all’interno di questo approfondimento.

La prepotatrice: caratteristiche e vantaggi

La macchina prepotatrice agevola le operazioni di potatura del vigneto riducendo la manodopera manuale, per una semplificazione del lavoro. Il periodo migliore per l’applicazione della prepotatrice è quello della stagione autunnale, dopo che si è conclusa la fase della vendemmia.

L’utilizzo di questo strumento favorisce la crescita e lo sviluppo della parete fogliare affinché sia solida e ben strutturata, assicurando un tempo di lavorazione nettamente più veloce rispetto alla consueta operazione manuale.

I vantaggi di questa macchina non finiscono qui.

Oltre al benessere della pianta, infatti, garantisce un notevole guadagno di tempo: il taglio dei sarmenti si svolge con grande rapidità permettendo di risparmiare tempo prezioso, che può essere impiegato in ulteriori attività. Oltre al tempo, permette un risparmio di energie in quanto elimina la fatica che la potatura manuale comporterebbe all’operatore. Inoltre, grazie alla prepotatrice i sarmenti vengono tagliati in modo preciso, pulito e netto attraverso la conformazione dei dischi di cui è composta, e la movimentazione sicura della macchina.

La prepotatrice BFM

Una delle novità BFM, commissionata su richiesta di un cliente, è proprio la macchina prepotatrice PGV.

La macchina è composta da una struttura robusta ad arco che sovrasta le viti e vi si pone al centro. Su entrambi i lati dei sarmenti si vanno a posizionare i due elementi di taglio, composti ognuno da sei dischi dentati in acciaio.

Quando la macchina è in azione, i dischi si avvicinano chiudendosi attorno ai sarmenti, e si riaprono in prossimità di pali o altri elementi che non richiedono il taglio. La loro movimentazione assicura un taglio preciso e netto, insieme a un avanzamento costante e veloce della macchina.

Cosa distingue questo strumento?

Il modello PGV sfrutta un sistema di movimentazione a pantografo, come quello delle cimatrici BFM (CM-SN e CM-S), ma rivisto e rinforzato per sostenere il peso della testata potatrice.

Il sistema pantografo sincronizzato dispone infatti di 4 movimenti e permette il suo utilizzo sia in spazi ridotti che molto ampi, da 550 mm a 1.550 mm a centro macchina.

Questo sistema permette di:

  • avere una macchina più leggera rispetto alle tradizionali con movimentazioni a scorrimento;
  • avere una maggiore escursione nei movimenti, con movimentazione e rapidità dei movimenti sfruttati;
  • avere una macchina compatta, che garantisce un ingombro minimo quando completamente chiusa.

Risultati riscontrati nell’utilizzo della prepotatrice PGV

La messa in campo della prepotatrice BFM ha dimostrato l’enorme risparmio che consente rispetto alla manodopera manuale.

Entrando nel dettaglio: grazie alla prepotatrice c’è un risparmio sullo stralcio del 50% su impianti con rete antigrandine, e un risparmio del 25% su impianti tradizionali senza rete.

Conclusioni

La potatura del vigneto è una fase delicata e fondamentale al benessere della pianta. Durante la stagione autunnale, è importante tagliare i sarmenti affinché le viti si rinforzino e crescano sane. Uno strumento che permette di svolgere questa operazione in modo ottimale ed efficace è la prepotatrice. Questa macchina taglia in modo veloce e preciso i sarmenti assicurando un lavoro ben fatto e un risparmio di tempo e di fatica per l’operatore.

Sulla base della lunga esperienza nel settore e delle esigenze dei propri clienti, BFM ha messo a punto il modello di prepotatrice PGV: una macchina evoluta e sicura, capace di rendere questa lavorazione più agevole e vantaggiosa.

Vorresti qualche dettaglio in più? Contattaci: il nostro team sarà felice di risponderti.

EIMA 2021: l’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura

EIMA 2021: l’esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura

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EIMA 2021

Dopo una lunga pausa, riaprono finalmente le porte del mondo fieristico!

Vi aspettiamo all’evento internazionale per l’esposizione di macchina per l’agricoltura e il giardino: EIMA 2021. La nuova edizione speciale si svolgerà dal 19 al 23 ottobre 2021 presso il quartiere fieristico di Bologna, con orario continuato dalle 8:30/19:30.

Edizione speciale proprio perché, a causa dell’emergenza Covid-19, l’evento è stato slittato rispetto alla sua naturale cadenza biennale, trovando ora l’occasione adatta per riaprire le porte.

Il team di BFM sarà ovviamente presente con tutte le macchine di punta: tagliaerba, cimatrici, attrezzature interceppi e molto altro ancora! Ci trovate nel padiglione 31 allo stand B11 della fiera.

EIMA è l’occasione perfetta per tutti gli appassionati e appartenenti al settore di osservare le macchine dal vivo e ricevere risposte puntuali ai possibili dubbi e curiosità, creando un contatto diretto con i produttori stessi delle macchine.

La fiera, infatti, avrà luogo su una superficie di 375.000 mq, con la presenza di circa 1.950 espositori provenienti da 50 paesi diversi del mondo, i quali esporranno una quantità di macchine e attrezzature agricole che supera i 50.000 modelli disponibili.  

I settori merceologici presenti sono 14, e rispondono veramente a qualsiasi necessità del settore agricolo e del giardinaggio. Qui l’elenco completo:

  1. Motori
  2. Macchine per la bonifica e la forestazione
  3. Trattrici, motocoltivatori, motofalciatrici, motoagricole e motozappatrici
  4. Macchine per la lavorazione e preparazione del terreno, la semina e la concimazione
  5. Macchine per la protezione delle piante e delle colture
  6. Macchine per l’irrigazione
  7. Macchine per la raccolta
  8. Macchine per la prima lavorazione e conservazione del prodotto
  9. Macchine per gli allevamenti
  10. Macchine per le industrie agrarie
  11. Macchine per il trasporto del prodotto
  12. Componentistica, accessori e parti di ricambio
  13. Macchine per il giardinaggio, verde pubblico, piccoli attrezzi motorizzati e a mano
  14. Macchine diverse per l’agricoltura, per gli allevamenti e la pulizia delle stalle; macchine e attrezzature per la produzione di energia da fonti rinnovabili in agricoltura

I mezzi BFM, appartenenti principalmente alla 4 e 5 categoria, si presentano come macchine studiate appositamente per la coltivazione di vigneti, uliveti e frutteti. Non solo macchinari automatizzati, ma anche accessori di pulizia, per il taglio dell’erba e attrezzature per le lavorazioni interceppi.

Se vuoi saperne di più, passa a trovarci a EIMA 2021: saremo felici di condividere con te i vantaggi e il funzionamento dei macchinari che possono essere utili alla tua attività! Noi ci saremo, e tu? Contattaci se desideri maggiori informazioni. 

Lavorazione del terreno: crea l’ambiente migliore per le tue piante

Lavorazione del terreno: crea l'ambiente migliore per le tue piante

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lavorazione terreno

Che si tratti di vigneti, frutteti o uliveti è fondamentale mantenere e garantire un ambiente ospitale alla crescita delle piante durante tutto il corso dell’anno. Per fare questo, vengono effettuati interventi periodici al suolo con l’ausilio di macchine: in base al periodo dell’anno, si possono applicare diversi tipi di lavorazione del terreno. Una di queste viene compiuta attraverso l’estirpatore e trova spazio nel periodo sia estivo che invernale, con l’ottenimento di vantaggi diversi.

Approfondiamo di seguito quali sono i benefici di questa lavorazione del terreno, e quali caratteristiche dovrebbe presentare un estirpatore efficacie.

Tutti i vantaggi della lavorazione del terreno con estirpatore

La lavorazione del terreno che prevede l’utilizzo dell’estirpatore, può essere applicata in due momenti differenti dell’anno: in inverno, verso ottobre e novembre, e durante il periodo estivo.

La lavorazione del terreno invernale si applica per permettere un miglior arieggiamento del suolo, e per favorire il drenaggio dell’acqua e dell’umidità più in profondità. Quando effettuata in estate, invece, l’obiettivo principale è quello di rimuovere le malerbe evitando così la loro crescita. Queste, infatti, andrebbero a ostacolare lo sviluppo naturale delle piante, privandole di importanti sostanze nutritive.

In base all’impostazione inserita, l’estirpatore applica una lavorazione più o meno superficiale del suolo svolgendo due funzioni essenziali e necessarie al benessere della vigna, dell’ulivo o del frutteto. Questo strumento è composto da due elementi principali: un rullo spianaterra collegato a delle punte rompiterra, il tutto unito tramite un braccio al trattore.

Come funziona l’estirpatore? Con il procedere del mezzo trainante le punte rompono il primo strato presente in superficie, a seguire il rullo esegue un ulteriore sbriciolamento, spianando le zolle e i residui emersi.

L’estirpatore BFM

Per la lavorazione del terreno BFM ha sviluppato l’estirpatore EV-10: questo modello possiede delle caratteristiche innovative affinché possa venire incontro alle diverse esigenze degli ambiti di utilizzo e dello spazio a disposizione da lavorare.

In base alla necessità, puoi scegliere la punta più adatta

Il passaggio dell’estirpatore può adempiere a diversi tipi di scopi: questo è possibile grazie alla possibilità di disporre di tre tipologie di punte diverse da aggiornare nel mezzo.

A ogni punta corrisponde un tipo di lavorazione, e quindi un risultato del terreno differente:

  1. Punta dritta: ideale soprattutto per il periodo primaverile/estivo per svolgere la rottura del terreno.
  2. Punta larga: perfetta per voltare la terra nel periodo autunnale. Questo tipo di punta può avere una larghezza di estensione più o meno stretta, con due versioni disponibili.
  3. Punta sarchiatrice: sminuzza il terreno in superficie, svolge quindi la funzione di sarchiante.

Scegli la versione del rullo in base alle tue esigenze

L’elemento del rullo, invece, permette di regolare la profondità di lavoro dai 3 ai 30cm in base alla punta che viene utilizzata. La sua funzione principale è quella di rompere le zolle più grandi e di spianare il terreno per garantire un corretto lavoro dell’estirpatore.

BFM offre due versioni rullo: una di larghezza fissa e prestabilita per il cliente; un’altra che presenta il rullo con una doppia gabbia allungabile, e quindi variabile. Questa ultima versione regolabile in larghezza permette di variare le dimensioni del rullo in base alla necessità, affinché il suo lavoro segua quello della macchina.

Lavorazione profonda o superficiale? Regola la molla del braccio di lavoro

Un’ulteriore caratteristica vantaggiosa dell’estirpatore EV-10 risiede nella possibilità di regolare la molla del braccio di lavoro che unisce le punte al telaio. Attraverso la sua regolazione è possibile svolgere la lavorazione con due modalità differenti:

  • Per una lavorazione superficiale basta impostare la molla con minor tensione per permettere una maggiore vibrazione del mezzo sulla superficie del suolo.
  • Per una lavorazione più in profondità bisogna dare maggior carico alla molla in modo che penetri con maggior sicurezza nel terreno.

Tutte queste caratteristiche permettono una personalizzazione dell’estirpatore che diventa uno strumento estremamente utile a ogni singolo utilizzatore, per una lavorazione del terreno applicata su misura.

Conclusione 

Attraverso la lavorazione del terreno è possibile offrire un ambiente ottimale alla crescita della pianta, infondendole maggior aria e acqua, e rimuovendo l’ostacolo delle erbe infestanti. Per svolgere questa funzione vengono in aiuto diversi strumenti, ma per un’operazione più o meno superficiale, a seconda della situazione, l’estirpatore è soluzione migliore. Questa macchina smuove le zolle in superficie e le appiana con la possibilità di regolare la profondità di applicazione, per un grande beneficio delle piante.

Vuoi entrare nel dettaglio della macchina realizzata da BFM, per capire con quali caratteristiche può esserti più utile? Contattaci: troviamo insieme a te la soluzione perfetta.

Cimatrice per vigneti: cosa considerare per un risultato ottimale?

Cimatrice per vigneti: cosa considerare per un risultato ottimale?

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cimatrice per vigneti

I vigneti necessitano di lavorazioni periodiche per risultare robusti e mantenersi in salute: una di queste è proprio la cimatura, un’operazione che prevede il taglio di una parte della vegetazione per conferire maggior respiro alla pianta e una produzione regolare. Questa fase può essere svolta sia nel periodo estivo e sia in quello invernale, ma ciò che fa la differenza è sicuramente la qualità del macchinario che applica la lavorazione e ne determina la riuscita, le tempistiche e il livello di perfezione.

In questo articolo approfondiremo quali caratteristiche considerare per scegliere una cimatrice per vigneti efficace e innovativa.

Cimatura delle viti: una tecnica indispensabile

La cimatura è un’operazione di grande beneficio per la vite, infatti, attraverso la potatura estiva che viene effettuata nei mesi da maggio ad agosto , è possibile rimuovere le parti superflue di verde che rischiano di rubare troppa energia e linfe vitali alla pianta. Attraverso questa rimozione, ad agosto e settembre sarà possibile svolgere una vendemmia fruttuosa e piena.

In che modo, quindi, è possibile svolgere questa operazione? La cimatrice è lo strumento ideale per tagliare i tralci dei vigneti in modo veloce, sicuro e ottimale. Questo macchinario viene montato sulla parte anteriore del trattore che, mentre percorre lateralmente il vigneto, permette alla cimatrice di rimuovere la vegetazione in eccesso attraverso le lame delle barre di taglio di cui è composta.  

In base al tipo di terreno su cui si deve lavorare e al periodo dell’anno in cui viene svolta la potatura (verde nel periodo estivo, a secco in quello invernale) le cimatrici per vigneto possono avere diverse caratteristiche in modo tale da adattarsi alla circostanza specifica di utilizzo.

La gamma di cimatrici BFM: a ogni esigenza, la sua soluzione

Proprio sulla base delle diverse esigenze, BFM ha sviluppato un’ampia gamma di macchinari per la potatura e cimatura.

Per la potatura a verde in piantagioni a filari le soluzione migliori sono la cimatrice CM-S e la CM-SN  adatte al taglio in spazi sia molto ridotti e sia più spaziosi. Le stesse barre di taglio vengono utilizzate dalla CM-SD, con la presenza di una nuova movimentazione che permette di svolgere egregiamente il taglio all’interno di filari in entrambi i lati.

La cimatrice CM-SF è adatta a entrambe le potature stagionali, per un diametro massimo di 18mm e con 4 movimenti disponibili dal sistema pantografo. Terreno pianeggiante? Con il modello bilaterale CM-SD non si può sbagliare: è in grado di operare su due livelli di interfilare su pendenze variabili, rendendo al meglio in presenza di suolo regolare.

Un modello, in particolare, si presta perfettamente alla potatura estiva grazie ai diversi elementi che la compongono: la cimatrice sincronizzata CM-SN.

Cimatrice CM-SN: per una pulizia precisa anche del verde più giovane

Un problema che sorge spesso durante il taglio della vegetazione più verde è il deposito di linfa che si accumula nelle lame e ne limita le capacità di recisione. Ciò non accade con la macchina BFM modello CM-SN in quanto dotata di lame speciali in acciaio inox e lucidate a specchio. Grazie a queste caratteristiche la linfa tende a scivolare dalla lama dopo il taglio, evitando di imbrattarla e garantendo un taglio sempre e comunque netto, dall’inizio alla fine dell’operazione sulle viti.

Altre peculiarità vantaggiose di questa macchina sono:

  • La barra di taglio possiede delle cinghie regolabili che limitano lo slittamento quando si è in presenza di una vegetazione più fitta e legnosa.
  • I motori idraulici per la rotazione delle lame garantiscono una maggiore affidabilità della macchina.
  • Può essere regolata con più configurazioni: comando a leve con un distributore idraulico, oppure comando joystick con un distributore elettroidraulico necessario per trattori cabinati.

Conclusione

Sono diversi i fattori da considerare per scegliere la cimatrice per vigneti più adatta alla propria realtà. Non solo è bene valutare la pendenza del suolo e lo spazio tra i filari, ma anche la quantità di vegetazione presente e il periodo in cui la si vuole applicare. BFM offre una soluzione di qualità per ogni circostanza: per la potatura del verde estivo, in particolare, la cimatrice CM-SN possiede caratteristiche vincenti che semplificano e velocizzano l’operazione di taglio per il benessere sia di chi la utilizza e sia della pianta.

Desideri maggiori informazioni per capire quale macchina faccia al caso tuo? Non esitare a contattarci: il nostro team sarà felice di aiutarti.

Lama sarchiatrice: la soluzione più efficiente per la lavorazione estiva

Lama sarchiatrice: la soluzione più efficiente per la lavorazione estiva

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Durante il periodo estivo, una lavorazione fondamentale che favorisce il benessere dei vigneti è la movimentazione del terreno attraverso la lama sarchiatrice.

Questa lama, infatti, permette di lavorare superficialmente il terreno asciutto e l’erba, in modo tale che questa non attecchisca e conferendo maggiore respiro alla vigna. Approfondiamo di seguito il funzionamento e i vantaggi di questo macchinario, insieme alle caratteristiche del modello studiato da BFM.

Quando e come utilizzare la lama sarchiatrice

Insieme alla potatura estiva, l’utilizzo della lama sarchiatrice permette una lavorazione indispensabile al benessere dei vigneti nei mesi più caldi. Il periodo migliore per utilizzare la lama sarchiatrice, infatti, è indubbiamente l’estate: le temperature alte e il sole persistente permettono di asciugare al massimo il terreno, affinché la lavorazione abbia maggior successo. Attraverso l’applicazione della lama sarchiatrice è possibile effettuare un taglio della radice dell’erba e del terreno presente in superficie alla base del vigneto, estremamente secco date le temperature.

Se si dovesse applicare tale lavorazione anticipatamente, durante i mesi primaverili, il rischio di piogge sarebbe estremamente alto e il terreno impregnato non consentirebbe di raggiungere i vantaggi di tale lavorazione. Con il terreno umido, infatti, la radice delle malerbe attecchisce, mentre ciò non accade quando il calore penetra il terreno: il consiglio è di procedere con la lama dal mese di giugno.

Il coltello presente nella lama lavora i primi 3-4 cm di profondità e apporta principalmente due benefici:

  1. Rimuovendo lo strato superiore di terra e di erbacce, si offre respiro alla pianta che viene così arieggiata per una crescita robusta e in totale benessere.
  2. La lama permette di dividere la radice dell’erba dal terreno, separandoli: in questo modo il calore asciuga l’erba infestante che si secca senza intaccare la salute della pianta. Il risultato è un diserbo meccanico impeccabile.

Rispetto ad altre lavorazioni, la lama sarchiatrice permette di procedere molto più velocemente: mentre la fresa deve sminuzzare il terreno e il tagliaerba apporta una lavorazione meccanica sopra l’erba, la lama dispone unicamente di un coltello che applica un’operazione di taglio del cotico erboso, diminuendo notevolmente il suo tempo di impiego.

Tutte le caratteristiche della lama sarchiatrice BFM

Per rispondere all’esigenza di un diserbo meccanico efficiente, BFM ha studiato in ogni particolare la lama sarchiatrice interceppi automatica AB9.

Le forme ridotte di questa macchina estremamente veloce (5-6km/h) le permettono di lavorare in spazi molto ristretti, fino a 40cm tra pianta e pianta, con un’inclinazione che va a 30 gradi +/-; in questo modo è possibile lavorare in dislivelli tra filari e interfilari senza alcuna difficoltà. La lama è collegata tramite una trasmissione PTO (power take-off): l’albero cardanico collega il trattore all’attrezzo, fornendogli l’energia necessaria al funzionamento direttamente dal motore del trattore.

Il lavoro dell’operatore è facilitato: ha infatti a disposizione due leve di distanza a comando da utilizzare. Una prima leva è dedicata alla gestione dell’inclinazione dalla lama nel terreno; la seconda leva consente di svolgere il richiamo di emergenza a fine filare, in modo tale che la macchina si chiuda.

Gli accessori applicabili sono molteplici: dalla lama aratro, il vomere fisso anteriore, il corpo braccio disco tagliaerba e interceppi, al corpo braccio fresatrice interfilare e la centralina con i comandi elettrici indipendenti. È possibile scegliere tra quattro diverse opzioni di telaio in base alle proprie esigenze, con una modifica nei valori di: larghezza, peso, potenza e apertura dal centro trattore.

Conclusione

La lama sarchiatrice è un attrezzo indispensabile per chi desidera valorizzare e proteggere il proprio vigneto. Essa, infatti, viene impiegata nei mesi estivi per applicare un diserbo meccanico: la lama permette di lavorare lo strato superficiale del terreno, sradicando le erbe infestanti e conferendo maggiore respiro alla pianta.

È importante svolgere questa lavorazione durante i mesi più caldi proprio per evitare il rischio delle piogge che conferiscono umidità al terreno: in questo caso, le malerbe troverebbero costantemente un terreno fertile da cui trarre vigore. Per scegliere il migliore modello di lama, bisogna considerare non solo la capacità di inclinazione e la velocità di avanzamento, ma anche tutti gli accessori applicabili.

BFM studia e sviluppa le migliori soluzioni per i propri clienti: se hai qualche esigenza, parlane pure con noi. Saremo felici di aiutarti: non esitare a contattaci!

Tagliaerba interfilare per vigneto: i vantaggi e le migliori soluzioni

Tagliaerba interfilare per vigneto: i vantaggi e le migliori soluzioni

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La salute del vigneto si mantiene attraverso l’applicazione di molteplici lavorazioni durante il corso dell’anno, che permettono una crescita costante e fertile della pianta per un prodotto finale di qualità.

Il taglio dell’erba presente nei vigneti e frutteti è un tipo di operazione fondamentale per diversi motivi volti al benessere e alla qualità delle piante, come a esempio la pratica dell’inerbimento. Questa si applica tramite l’utilizzo di tagliaerba interfilare per vigneto: approfondiamo di seguito il suo funzionamento ed entriamo nel dettaglio di tutti i suoi vantaggi.

Perché applicare il taglio dell’erba nei vigneti?

Uno dei principali motivi per cui è indispensabile procedere con lo sfalcio della vegetazione sottostante ai vigneti, è che si evita le erosioni del suolo: soprattutto in presenza di piogge e di pendenze collinari, il terreno tende a scendere dai filari mettendo in pericolo la stabilità della pianta. Grazie al taglio dell’erba è invece possibile rafforzare la vegetazione tra i filari e quindi la salute e solidità del terreno presente, garantendo una stabilità maggiore alle radici delle viti.

L’inerbimento, ovvero lo sviluppo di un manto erboso controllato e periodicamente tagliato, aiuta inoltre a limitare la crescita di piante infestanti, favorendo lo sviluppo di una copertura erbosa fertile e ricca di essenze nutritive per le radici. Non solo aumenta l’apparato radicale e si favorisce l’esplorazione del terreno per un assorbimento di tutti i sali minerali tipici del territorio, ma si stimola la resistenza del vigneto di fronte a possibili malattie.

L’inerbimento di tipo spontaneo, che prevede la crescita incontrollata dell’erba senza alcun tipo di intervento, rischia di mettere in pericolo la salute della pianta attraverso la competizione vitale della vegetazione che potrebbe sottrarre sostanze a lei indispensabili. Proprio per questo motivo il tagliaerba permette di controllare e regolare la crescita dell’erba per garantire una costante presenza di sostanze organiche che infondono respiro e vigore alle viti. È importante regolare l’altezza di taglio perché non sia troppo aderente al suolo e non vada a incidere sulla fertilità del terreno.

I diversi approcci di taglio

Lo sfalcio è quindi una fase cruciale per il giusto inerbimento del terreno e va effettuata quando l’erba è matura, in modo tale da formare il giusto manto erboso in grado di assorbire maggiormente gli elementi nutritivi utili alla terra. Il momento migliore è solitamente dopo la fioritura, nel periodo primaverile: l’erba tagliata non solo nutre il terreno, ma protegge le radici dal calore delle temperature alte in arrivo con l’estate.

L’inerbimento può essere applicato in diversi modi, a seconda delle lavorazioni del terreno che si vogliono attuare:

  • Inerbimento interfilare e lavorazione sottofila, per lasciare maggior vegetazione tra le viti, applicando un diserbo maggiore nel terreno che percorre i filari.
  • Sfalcio completo della vite, applicato principalmente per evitare competizione radicale tra vite e il resto della vegetazione.
  • Inerbimento a sovescio alterno, che applica la lavorazione un filare sì e uno no sulle parti di terreno non inerbite.

Le migliori soluzioni BFM per il taglio dell’erba

Se si desidera applicare un tipo di taglio completo, il rasaerba posteriore RF-130/40 è la soluzione ideale: permette infatti di lavorare in un solo passaggio fila e interfila permettendo un risparmio di tempo notevole grazie al combinato interceppo con trincino a filo di cui è disposto.

Si presta perfettamente per le lavorazioni in terreni collinari data la sua struttura stabile fissata su ruote anteriori e posteriori. La sua larghezza di lavoro è di 130 cm + 70 cm di interfila e possiede una copertura di lavoro in filari fino a 3mt.

Il macchinario perfetto per il taglio erba interfilare è il tagliaerba interceppi automatico DB12. Questo macchinario è disposto di un sistema automatico a doppi comandi posizionati sul trattore: mentre il disco tagliaerba lavora con un diametro di 90cm attraverso i fili, il suo disco livellante spazzola il terreno per una pulizia completa. Anche questo modello è perfetto per tutti i tipi di terreno, anche in presenza di pendenze.

conclusioni

Il taglio dell’erba in presenza di vigneti viene applicato non solo per una questione di pulizia e ordine, ma per rafforzare la salute e la fertilità della pianta. Attraverso il tagliaerba, infatti, è possibile applicare la tecnica dell’inerbimento, che consiste nello sviluppo di un manto d’erba ricco di sostanze organiche che infonde vitalità alla pianta e la protegge da malattie, evitando anche un surriscaldamento delle sue radici. I macchinari BFM permettono di utilizzare tagliaerba interfilare per vigneto innovativi e veloce, che risparmiamo tempo prezioso garantendo risultati d’eccellenza.

Desideri avere maggiori dettagli sulla frese interfilari e sulla lavorazione della fresatura? Non esitare a contattarci: saremo felici di rispondere a ogni tua curiosità.