inerbimento-vigneto-bfm-macchine-agricole

Inerbimento vigneto: scelta delle specie vegetali come strategia ai cambiamenti climatici

L’inerbimento controllato del vigneto rappresenta una pratica agricola sostenibile sempre più diffusa, volta al miglioramento della qualità del suolo, alla conservazione dell’acqua e alla promozione della biodiversità.

Questa tecnica consiste nell’introduzione deliberata di specie vegetali nelle fila o tra le fila delle viti, con lo scopo di ottimizzare le interazioni tra pianta, suolo e specie vegetali stesse.

L’articolo si propone di esplorare le dinamiche e i benefici dell’inerbimento controllato e dell’inerbimento a filari alterni, evidenziando l’importanza della selezione di specie vegetali in base agli obiettivi specifici e al contesto climatico, con un occhio di riguardo ai cambiamenti climatici.

Inerbimento vigneto: una pratica agricola di successo

L’inerbimento controllato del vigneto implica l’introduzione di coperture vegetali tra le file di viti, scelte strategicamente per apportare benefici specifici al vigneto.

Questa pratica può migliorare la struttura del suolo, aumentare la biodiversità, ridurre l’erosione e l’evapotraspirazione e migliorare il bilancio idrico del suolo.

Inoltre, può contribuire a regolare la vigoria delle viti, migliorando indirettamente la qualità dell’uva.

Negli ultimi anni, la pratica dell’inerbimento è stata adottata con crescente interesse da viticoltori in tutto il mondo, riconoscendone i benefici in termini di sostenibilità e di miglioramento qualitativo della produzione vitivinicola.

In Europa, e in particolare in Italia, l’adozione di questa pratica ha visto una crescita significativa, riflettendo un cambiamento verso metodi di coltivazione più rispettosi dell’ambiente e dell’ecosistema locale.

Secondo alcune stime, in Italia, il numero di agricoltori che adottano l’inerbimento nei loro vigneti ha superato il 40% negli ultimi anni, segnale di un’ampia accettazione di questa pratica tra i produttori consapevoli dell’importanza di un approccio più sostenibile all’agricoltura.

Il successo e la diffusione dell’inerbimento come pratica agricola sono in parte dovuti alla flessibilità e alla varietà delle tecniche applicabili, che possono essere adattate alle specifiche esigenze di ogni vigneto e alle condizioni ambientali locali.

Questo include la possibilità di scegliere tra inerbimento totale o a filari alterni, nonché la selezione di specie vegetali specifiche che meglio si adattano al clima, al terreno e agli obiettivi di produzione del vigneto.

La capacità di personalizzare l’inerbimento significa che ogni viticoltore può trovare la strategia più adatta per migliorare la sostenibilità e l’efficienza del proprio vigneto, rendendo questa pratica una componente chiave nella gestione moderna della viticoltura.

Inerbimento vigneto a filari alterni

L’inerbimento a filari alterni rappresenta una variante della tecnica di inerbimento che consiste nell’alternare file inerbite e file lavorate nel vigneto.

Questo metodo consente di mantenere un equilibrio tra i benefici dell’inerbimento e la necessità di limitare la competizione idrica e nutrizionale per le viti.

I filari lavorati possono essere utilizzati per operazioni colturali, mentre i filari inerbiti apportano i benefici già descritti in termini di miglioramento del suolo e biodiversità.

(Potresti essere interessato a: “Interfilari: controllo e inerbimento degli infestanti“)

Scelta delle specie per l’inerbimento controllato dei vigneti

La scelta delle specie per l’inerbimento controllato dei vigneti è un processo cruciale che richiede una profonda comprensione delle interazioni tra la vegetazione, il suolo e le viti.

La diversità delle specie scelte per l’inerbimento può variare notevolmente a seconda delle esigenze specifiche di ogni vigneto e delle condizioni locali.

Dipende infatti da diversi fattori, tra cui gli obiettivi della coltura di copertura (ad es., controllo dell’erosione, fissazione dell’azoto, controllo delle infestanti) e le condizioni climatiche.

Ad esempio, in zone soggette a stress idrico, si potrebbero privilegiare specie resistenti alla siccità per minimizzare la competizione idrica con le viti.

Al contrario, in aree con abbondanti precipitazioni, la scelta potrebbe cadere su specie capaci di assorbire efficacemente l’eccesso di acqua, riducendo così il rischio di ristagno idrico e di malattie fungine.

Inoltre, la decisione sulla specie da utilizzare per l’inerbimento deve tenere conto delle possibili interazioni con le colture locali e la fauna selvatica, oltre agli obiettivi di produzione del vigneto, come la qualità dell’uva e la sostenibilità a lungo termine dell’ecosistema vitivinicolo.

L’inerbimento controllato rappresenta quindi una strategia complessa, che richiede una selezione attenta e informata delle specie vegetali, adattata alle specificità di ogni ambiente di coltivazione.

Specie come leguminose, graminacee e crucifere sono comunemente utilizzate per i loro diversi benefici, come la capacità di fissare l’azoto atmosferico, la resistenza alla siccità e la produzione di biomassa.

Esempi di specie vegetali per zone climatiche

Climi mediterranei (es. Sud Europa, alcune zone della California)

In zone caratterizzate da estati calde e secche e inverni miti, come il bacino del Mediterraneo o alcune aree della California, specie come il trifoglio bianco (Trifolium repens) e il loietto perenne (Lolium perenne) sono spesso scelte per l’inerbimento.

Queste specie sono apprezzate per la loro resistenza alla siccità e la capacità di fissare l’azoto nel suolo, migliorando così la fertilità senza necessità di concimazione chimica.

Climi continentali (es. Centro Europa, alcune zone dell’Argentina)

Nei climi continentali, con estati calde e inverni freddi, specie come il festuca (Festuca arundinacea) e il centopiedi (Agrostis stolonifera) si adattano bene grazie alla loro resistenza al freddo e alla capacità di formare un tappeto erboso denso, che protegge il suolo dall’erosione e contribuisce alla biodiversità.

Climi freschi e umidi (es. Nord Europa, Nuova Zelanda)

In aree con clima più fresco e piovoso, come il nord Europa o la Nuova Zelanda, specie come il trifoglio rosso (Trifolium pratense) e la veccia (Vicia spp.) sono particolarmente adatte.

Queste leguminose non solo arricchiscono il suolo di azoto, ma supportano anche la biodiversità sotterranea e sopra il suolo, promuovendo la presenza di insetti utili e altri organismi che contribuiscono al controllo naturale dei parassiti.

(Potresti essere interessato a: “Impianto vigneto: quando la qualità dell’uva è una questione di spazio”)

Alcuni strumenti per la scelta delle specie di copertura

Cover Crop Finder

Il “Cover Crop Finder” è uno strumento sviluppato da un team di ricercatori australiani che facilita la selezione di colture di copertura adatte a specifici ambienti e obiettivi di gestione.

Questo tool consente agli agricoltori di identificare le specie più adatte per il loro vigneto, considerando fattori come il clima, il tipo di suolo e le esigenze idriche.

Progetto Europeo DRIVE LIFE

La siccità idrologica colpisce severamente in Europa i tre principali paesi produttori di vino: Italia, Francia e Spagna con effetti su quantità e qualità del prodotto vitivinicolo, acuendo l’emergenza idrica nell’ecosistema vigneto.

Il progetto “Drive Life” (Drought Resilience Improvement in Vineyard Ecosystem – “Miglioramento della resilienza idrica in vigneto”) (Università Cattolica del Sacro Cuore) co-finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma LIFE 2014-2020, mira a individuare e proporre soluzioni gestionali finalizzate al miglioramento della resilienza dell’ecosistema vigneto, mantenendo allo stesso tempo un alto livello di competitività del prodotto nonché riducendo l’impronta idrica e la necessità di interventi irrigui.

Tra le soluzioni per contrastare gli effetti dovuti alla siccità del suolo vengono proposte pratiche di gestione sostenibile, tra cui l’inerbimento artificiale del sottofila.

Questo progetto sottolinea l’importanza di selezionare specie vegetali che possano contribuire alla resilienza del vigneto, ottimizzando l’uso dell’acqua e migliorando le condizioni del suolo.

Conclusioni

L’inerbimento controllato e l’inerbimento a filari alterni rappresentano strategie fondamentali per una viticoltura più sostenibile e resiliente.

Attraverso la scelta accurata di specie vegetali, tenendo conto delle specifiche esigenze del vigneto e delle condizioni climatiche, è possibile migliorare significativamente la salute del suolo, la gestione dell’acqua e la biodiversità.

Queste pratiche non solo contribuiscono a una maggiore qualità dell’uva e del vino, ma promuovono anche un ecosistema vitivinicolo più equilibrato e resistente agli stress ambientali.

L’adozione di strumenti innovativi come il “Cover Crop Finder” e la partecipazione a progetti di ricerca come “DRIVE LIFE” sottolineano l’impegno della comunità agricola e scientifica verso pratiche di coltivazione più informate e sostenibili.

Questi strumenti e progetti forniscono agli agricoltori le conoscenze e le risorse necessarie per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e per migliorare la sostenibilità a lungo termine dei loro vigneti.

In sintesi, l’inerbimento dei vigneti, quando attentamente pianificato e gestito, può offrire molteplici benefici ambientali ed economici.

Incoraggiando la diversità biologica, migliorando la struttura e la fertilità del suolo e ottimizzando l’uso dell’acqua, l’inerbimento rappresenta una chiave di volta per un futuro vitivinicolo più resiliente e produttivo.

La scelta responsabile e mirata delle specie di copertura, supportata da strumenti di decisione avanzati e dalla condivisione di conoscenze a livello comunitario, è essenziale per massimizzare questi benefici e garantire la prosperità della viticoltura in un mondo di cambiamenti.

(Potresti essere interessato a: “Trinciatura vigneto: trinciasarmenti un alleato per la fertilizzazione del terreno”)

Fonti bibliografiche / Letture d’interesse

Di seguito, alcuni riferimenti che potrebbero essere di interesse per approfondire l’argomento dell’inerbimento controllato dei vigneti.

Cover crops in viticulture. A systematic review: Implications on soil characteristics and biodiversity in vineyard. Javier Abad, Iranzu Hermoso de Mendoza, Diana Marín, Luis Orcaray, Luis Gonzaga Santesteban. Vol. 55 No. 1 (2021): OENO One. Data pubblicazione: 15 Marzo 2021. https://doi.org/10.20870/oeno-one.2021.55.1.3599

Questo lavoro cerca di sintetizzare le conoscenze sull’uso delle colture di copertura nei vigneti negli ultimi 20 anni, sottolineando da un lato le caratteristiche del suolo come la nutrizione, il carbonio organico, la struttura o l’erosione e, dall’altro, i fattori ambientali come suolo e biodiversità nei vigneti ed emissioni di gas.

Cover crops competition for water in vineyards: case studies in mediterranean terroirs. Carlos M. LOPES. LEAF, Instituto Superior de Agronomia, Universidade de Lisboa. Articolo presentato all’XI International Terroir Congress, luglio 2016, McMinnville, Oregon (USA). https://www.repository.utl.pt/handle/10400.5/13127

In questo articolo vengono presentati i dati sull’uso dell’acqua e sulle prestazioni della vite ottenuti in tre esperimenti di gestione del suolo (lavorazione del terreno vs. cotico erboso interfilare), condotti in tre diverse regioni vitivinicole del Portogallo mediterraneo (che copre vigneti non irrigati e irrigati), verranno presentati.

La discussione si concentra sulla competizione idrica da parte delle zolle erbose e sui corrispondenti effetti sul vigore della vite, sulla resa e sulla composizione degli acini.

Cover Crop for a Sustainable Viticulture: Effects on Soil Properties and Table Grape Production. Concetta Eliana Gattullo, Giuseppe Natale Mezzapesa, Anna Maria Stellacci, Giuseppe Ferrara, Giuliana Occhiogrosso, Giuseppe Petrelli, Mirko Castellini e Matteo Spagnuolo. Agronomy 2020, 10(9), 1334. Data di pubblicazione: 5 settembre 2020. https://www.mdpi.com/2073-4395/10/9/1334

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’effetto di una coltura di copertura di festuca (Festuca arundinacea Schreb.) sulla qualità del suolo, sulla resa e sui parametri qualitativi dell’uva in un vigneto di uva da tavola (cv “Italia”) situato nel sud Italia, confrontando i risultati con la lavorazione convenzionale.

A native plant species cover crop positively impacted vineyard water dynamics, soil health, and vine vigor. Margaret Fernando, Natalie Scott, Anil Shrestha, Suduan Gao, Lauren Hale. Data di pubblicazione: 11 March 2024. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0167880924000902?via%3Dihub

Lo studio è stato condotto per determinare gli impatti delle colture di copertura sulla dinamica dell’acqua del suolo, sulla salute del suolo e sulla crescita delle colture durante la creazione di un vigneto di uva da tavola Autumn King in un clima mediterraneo semi-arido, in particolare nella Central Valley della California.

La Phacelia (Phacelia tanacetifolia), una specie vegetale originaria della regione, e una specie introdotta, la segale (Secale cereale L. ‘Merced’), sono state piantate come colture di copertura durante la stagione fresca negli interfilari delle viti e confrontate con una gestione standard pratica di spazi interfilari senza colture di copertura.

Impact of cover crops in vineyard on the aroma compounds of Vitis vinifera L. cv Cabernet Sauvignon wine. Zhu-mei, Yong-sheng, Li Zhang, Hua Li. sciencedirect.com. Data di pubblicazione: 13 January 2011. https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0308814611000999

Questo studio ha confrontato l’influenza di diverse colture di copertura con lavorazione pulita sui composti aromatici del vino di viti Cabernet Sauvignon di 5 anni. Nel vigneto sono stati utilizzati trifoglio bianco, erba medica e festuca arundinacea e confrontati con una lavorazione pulita.